Acqua, motore della vita
Roberto Germano - 01/01/2016
La ricercatrice Mae-Wan Ho – autrice dei testi pionieristici sulla fisica degli organismi e sui sistemi sostenibili – è stata ospite del Convegno di apertura dell’evento Le Connessioni Inattese 2011.
L’ha intervistata per noi Roberto Germano, uno dei padri de “Le Connessioni Inattese”.
Roberto Germano: Ciao Mae-Wan, ci fa davvero un grande piacere la tua presenza qui con noi a Napoli. Oltre alle tue grandi lotte scientifiche contro l’utilizzo degli OGM, sono ormai molti anni che ti occupi della coerenza biologica degli organismi e del suo fondamento dinamico: l’acqua. Puoi provare a spiegare in poche parole di cosa si tratta e come è nato questo tuo interesse?
Mae-Wan Ho: Grazie a voi per avermi chiamato per l’edizione di quest’anno de "Le Connessioni Inattese" in questa poetica città, traboccante di storia e conoscenza. Ho “scoperto” che l’Università di Napoli è stata fondata quasi 800 anni fa e viene considerata addirittura la più antica università laica del mondo!
Devo dire che il mio amore per l’acqua nacque quasi 20 anni fa grazie ad un piccolo verme (la larva del moscerino della frutta, appena nata dal suo uovo) che mi apparve alla luce polarizzata del microscopio – con cui lo osservavo ancora vivo – coi colori dell’arcobaleno!
In genere alla luce polarizzata si osservano i cristalli o i cristalli liquidi, per osservarne l’ordine…
Infatti! Ciò che mi illuminò fu proprio questo! Questi colori brillanti non sarebbero stati possibili se tutte le molecole nelle cellule e nei tessuti nel corpo della piccola larva non fossero stati allineati come cristalli liquidi, e altempo stesso in moto coerente tutti insieme, comprese le molecole d’acqua che formano unità dinamicamente coerenti con le macromolecole in essa presenti. Siccome la luce oscilla molto più velocemente del moto delle molecole, esse appaiono allineate alla luce che le attraversa in ogni istante, fin quando il moto molecolare è coerente.
E suppongo che ciò si evidenzi anche in altri organismi…
Infatti! La larva del moscerino della frutta non è unica, ma tutti gli organismi viventi appaiono così al microscopio a luce polarizzata: insieme al collega Michael Lawrence abbiamo casualmente scoperto un settaggio per il microscopio particolarmente efficiente per evidenziarlo. La matrice a cristalli liquidi è polarizzata e allineata in un campo dotato di coerenza quantistica elettrodinamica con l’acqua, che io chiamo l’acqua a cristalli liquidi, una componente fondamentale delle macchine molecolari quantistiche che fornisce potenza alle cellule e agli organismi permettendogli di lavorare quasi al 100% di efficienza.
Ti ringrazio di avermi regalato un tuo libro ricchissimo di informazioni: The Rainbow and the Worm. The Physics of Organisms; grazie a questo tuo sforzo divulgativo, credo che ogni lettore interessato possa approfondire queste scoperte…
Sì, questo mio saggio fu inizialmente pubblicato nel 1993, ma ora è giunto alla sua terza edizione ampliata. Presento argomenti teorici ed evidenza empirica per supportare l’idea che l’organismo è dotato di una coerenza quantistica, e dipende dalle singole macchine energetiche molecolari poste in una matrice “acqua a cristalli liquidi” che lavorano insieme ininterrottamente per trasformare materia ed energia senza perdite. Ormai, le scoperte scientifiche della fisica-chimica e della biologia hanno confermato questo quadro. Infatti, acqua, ioni e macromolecole lavorano insieme ininterrottamente mediante una generazione di elettroni che aziona il motore della vita, ma in particolare l’acqua, come ad esempio hai di recente evidenziato sperimentalmente anche tu Roberto con il tuo nuovo “Effetto Ossidroelettrico”.
Eh sì! Davvero affascinante! Mi sono reso conto che in determinate condizioni sperimentali è possibile l’estrazione di una corrente elettrica – “inattesa” e nient’affatto trascurabile (decine di microWatt) – da acqua, anche bi-distillata, tramite due identici elettrodi di platino, alimentata dal semplice calore ambientale, e mediata da molecole di ossigeno. Cioè, si tratta di qualcosa che qualunque normale studente di scuola media “sa bene” essere del tutto impossibile! Però, l’effetto c’è, e oltre a evidenziare certi meccanismi di base in azione nei sistemi biologici, questo nuovo fenomeno sperimentale potrebbe essere la base per un possibile breakthrough tecnologico sia verso sistemi totalmente nuovi di generazione di elettricità, ecologici, non centralizzati e a basso costo, sia verso la nascita di una chimica industriale efficientissima e quindi non inquinante.
Certo, l’acqua in sé è centrale nell’azione delle macchine molecolari. Gli archetipi delle macchine molecolari sono gli enzimi, che rendono le reazioni chimiche più veloci di un fattore 1010 -1023, ma la visione convenzionale ancora non riconosce il ruolo assolutamente primario dell’acqua. Già più di 50 anni fa Albert Szent-Györgyi suggerì che l’acqua all’interfaccia, cioè vicino le superfici, fosse la chiave per capire la biologia; propose che l’acqua negli organismi viventi esistesse in due stati: uno stato di minima energia ed uno stato eccitato, e che l’acqua alle interfacce, come quella vicino alle membrane fosse nello stato eccitato, il che implica che necessiti di minore energia per dissociarsi…
Ricordiamo che Albert Szent-Györgyi fu insignito del premio Nobel per la medicina nel 1937 proprio per i suoi studi sui fenomeni di “combustione” nelle cellule (poi noto come ciclo di Krebs) e per la scoperta della vitamina C. E nei suoi studi successivi affermò che il cancro è dovuto a un problema di scambio di elettroni a livello molecolare.
In effetti, le strutture viventi sono frattali e quindi praticamente quasi tutta l’acqua presente negli organismi viventi è acqua di interfaccia, perché è quasi sempre a contatto con qualche membrana o con una macromolecola…
Il gruppo di ricerca di Gerarld Pollack dell’Università di Washington (USA) ha dato in tempi recenti una brillante dimostrazione delle differenze chimico-fisiche tra l’acqua che sta vicino ad una superficie idrofilica e quella che sta più lontana; fino a qualche centinaio di micron dalla superficie si può distinguere uno strato di acqua “diversa”: non permette la presenza di microsfere diluite nell’acqua (da cui il termine con cui l’ha battezzata, cioè “Zona di Esclusione”), né la dissoluzione di coloranti o proteine; e viene misurata una differenza di potenziale col resto dell’acqua più lontana, ha un basso pH, è 10 volte più viscosa, ha un picco di assorbimento a 270 nm, ed emette fluorescenza quando è eccitata a quella lunghezza d’onda, illuminandola con radiazione infrarossa aumenta in larghezza.
In effetti è dal suo studio che anch’io sono partito per poi evidenziare l’Effetto Ossidroeletrico. Infatti, stando all’interpretazione del fenomeno della Zona di Esclusione che ne dà la visione di Emilio Del Giudice – acqua maggiormente coerente e quindi dotata di elettroni quasi liberi – insieme ai lavori sperimentali di Vladimir Voeikov, ho capito l’importanza che avrebbe dovuto avere la presenza di sia pur minime quantità di ossigeno in questo contesto; e infatti questo è stato sperimentalmente verificato, misurando una potenza elettrica estratta 100 volte superiore.
Quindi ciò che accade è che la separazione tra l’acqua interfacciale (coerente) e quella “bulk” diventa una pila redox! La tua cella è un po’ come una grossa cellula vivente…
Sì, infatti… speriamo di far luce su alcuni dei numerosi interrogativi ancora aperti delle biologia cellulare…
Ti ringraziamo moltissimo per essere stata qui a Napoli, e spero che tu possa tornare di nuovo qui in occasione dell’evento connesso a Scienza ed Arte che stiamo provando ad organizzare insieme!
Eh sì! Ciò che è bello è vero, e ciò che è vero è bello! Grazie a voi, e a prestissimo!
Bibliografia
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Chi è Mae Wan Ho
Autrice dei testi pionieristici sulla fisica degli organismi e sui sistemi sostenibili, The Rainbow and the Worm, The Physics of Organisms (1993, 1998, 2008) e Living Rainbow H2O (2012), è anche una critica delle biotecnologie basate sull’ingegneria genetica e del neo-Darwinismo. È direttrice e co-fondatrice dell’Institute of Science in Society (www.i-sis.org.uk), ed è Editor-in-Chief e Art Director della rivista trimestrale Science in Society.
Mae-Wan Ho ha pubblicato più di 170 articoli scientifici e più di 600 articoli divulgativi. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Beyond neo Darwinism: An Introduction to the New Evolutionary Paradigm (1984); Evolutionary Processes and Metaphors (1988); Bioelectrodynamics and Biocommunication (1994), Bioenergetics (1995); Genetic Engineering Dream or Nightmare? (1998, 1999, ristampa con introduzione estesa, 2007); Living with the Fluid Genome (2003); The Case for a GM-Free Sustainable World (2003, 2004); Unravelling AIDS (2005); Which Energy? (2006), Food Futures Now (2008); Green Energies, 100% Renewables by 2050 (2009); Quantum Jazz Biology*Medicine*Art (2011).