Impara tre tecniche di memorizzazione da applicare subito
Neuroscienze e Cervello
Neuroscienze e Cervello
Nicoletta Todesco - 23/04/2017
Perché dimentico spesso le cose importanti? Come funziona la memoria umana? Nell’articolo precedente abbiamo risposto a queste domande, spiegando una delle più antiche tecniche di memorizzazione.
In questo articolo invece ti mostrerò tre esercizi pratici per testare la la capacità di apprendimento. La memoria infatti non è che un aspetto dell’apprendimento: infatti il processo di apprendimento si articola in 4 fasi:
- Acquisizione: acquisiamo informazioni attraverso la lettura, l’ascolto, la vista;
- Comprensione: è determinata da capacità di sintesi e analisi;
- Organizzazione: consiste nel metodo e negli strumenti di apprendimento utilizzati;
- Ritenzione/Ricordo: fase in cui si memorizza, solitamente attraverso la ripetizione.
Primo esercizio di memorizzazione: la lista di parole
Leggi queste parole :
- televisore
- automobile
- cane
- melo
- lago
- materassi
- scarpe
- barba
- racchetta
- moglie
- telefono
- coccodrillo
- forno
- grattacielo
- biglie
- rete
- vacanza
Bene. Ora conta quante sono le parole. Successivamente riscrivi le parole dell’elenco.
La tua memoria le ha registrate in modo perfetto, dovresti essere in grado di riscriverle nell’ordine esatto. Utilizzo il condizionale, perchè in genere non si ricordano tutte.
In questo hai avuto modo di registrarle due volte : la prima volta quando le hai lette, la seconda quando le hai contate. Il cervello è molto veloce nel processare le informazioni.
Non ricordare l’esatto elenco è una normalità, riprova a scrivere quelle che ti vengono in mente su un foglio.
Fatto? Solitamente le persone ne scrivono una media di 6-9 parole.
Verifichiamo se in effetti la memoria è perfetta. Ti scriverò un elenco di parole, a cui ti chiedo di prestare attenzione per distinguere quali di esse appartengono alla lista precedente e quali no.
- cervello
- cane
- gatto
- spazzola
- cellulare
- telefono
- gomma
- doccia
- valigia
- automobile
- papà
- grattacielo
- amore
- mare
- vacanza
- coccodrillo
- mainiglia
- amicizia
- biglie
Avrai notato la tua capacità di differenziare le parole tra loro. Questo comprova il fatto che la memoria nel registrare sia perfetta altrimenti come faresti a memorizzarle ?
La maggior parte delle persone ripeterebbe l’elenco all’infinito.
Secondo esercizio di memorizzazione
Utilizziamo parte dei suggerimenti scritti in nel precedente articolo.
Prima di iniziare, visualizza i colori dell’arcobaleno, di certo se li ripassi postrai ricordarli alla perfezione. In seconda battuta, assumi una postura attiva, evitando di incrociare le gambe e le braccia, per predisposti all’apprendimento nel modo ottimale.
Ora utlilizziamo la memoria visiva, per poter memorizzare in poco tempo e in modo giocoso la lista di parole, attraverso l’ associazione di immagini.
- Arrivi a casa stanco e accendi il TELEVISORE (prima parola da memorizzare TELEVISORE).
- Facendo zapping con il telecomando, noti una rossa e fiammante AUTOMOBILE, (precendente parola TELEVISORE, nuova parola AUTOMOBILE).
- Alla guida dell’atomobile vi è un pelosissimo CANE (precedente parola AUTOMOBILE, nuova parola CANE).
- Il cane non essendo molto esperto alla guida, va a sbattere contro un MELO (precedente parola CANE, nuova parola MELO).
- Le mele sono mature, si staccano dall’alberto e si tuffano in un limpidissimo LAGO (precedente parola MELO, nuova parola LAGO).
- Al centro del lago emergono dei soffici e morbidissimi MATERASSI (precedente parola LAGO, nuova parola MATERASSI).
- Dai materassi scende un amico che si tuffa, giunge a riva e si infila delle buffe SCARPE (precedente parola MATERASSI, nuova parola SCARPE).
- L’amico entra in casa e si rade la foltissima BARBA (precedente parola SCARPE, nuova parola BARBA).
- Mentre si rade la barba, riceve un colpo in testa da parte di una pesante RACCHETTA (precedente parola BARBA, nuova parola RACCHETTA).
- A tirare la racchetta è stata la sua bruttissima MOGLIE (precedente parola RACCHETTA, nuova parola MOGLIE).
- I due iniziano a litigare, finchè sono interrotti dallo squillo del TELEFONO (precedente parola MOGLIE, nuova parola TELEFONO).
- La moglie parla per ore al telefono, la cornetta si surriscalda e diventa un feroce COCCODRILLO (precedente parola TELEFONO, nuova parola COCCODRILLO).
- Il coccodrillo, pensando alla cena, viene sbattuto in un caldissimo FORNO (precedente parola COCCODRILLO, nuova parola FORNO).
- Il forno lievita così tanto, da diventare un altissimo GRATTACIELO (precedente parola FORNO, nuova parola GRATTACIELO).
- Il grattacielo è interamente fatto di vetro e, alla prima folata di vento, si rompe e si trasforma in piccolissime BIGLIE (precedente parola GRATTACIELO, nuova parola BIGLIE).
- Una di queste finisce in un campo da calcio, viene presa da un terzino, che la passa all’attaccante che fa RETE (precedente parola BIGLIE, nuova parola RETE).
- Per festeggiare la vittoria, l’allenatore manda tutti i giocatori in VACANZA (precedente parola RETE, nuova parola VACANZA).
Bene.. ora ripassiamo insieme la sequenza di immagini, per fissarle bene in mente :
« Immagina di tornare a casa e accendere il ….
Appare una rossa e fiammente…
Guidata da un pelosissimo…
Che va a sbattere contro un alto…
I frutti si tuffano in un limpido …
Al centro affiorano tre soffici…
C’è un amico che si allaccia delle buffe…
Entra in bagno e si rade la…
Riceve un colpo in testa di una pesante…
A tirarla è stata la brutta…
Scoppia un litigio interrotto dallo squillo del…
La cornetta si surriscalda diventando un feroce…
Pensando alla cena viene messo in …
Che lievita diventando un alto…
I vetri si rompono trasformandosi in…
La più grande e colorata finisce in …
L’allenatore manda tutti in…
Ora riscrivi tu tutte le parole. Sono certa sarai perfettamente in grado di farlo.
Attraverso questo esercizio ci si può rendere conto che è cambiato il modo di utilizzare la memoria.
Naturalmente il meccanismo dell’apprendimento va molto oltre il mero memorizzare attraverso delle ipotetiche storielle. L’intento di questo « gioco » er ache la persona si rendesse conto di quanto, attraverso la conoscenza di una strategia, si possa raggiungere un risultato.
Terzo esercizio di memorizzazione per ricordare i nomi.
Molte volte, nella vita di tutti i giorni, capita di rincontrare una persona conosciuta da poco ed essere costretti a domandarle nuovamente il nome. Raramente questa persona si meraviglia perché sembra quasi essere un fatto naturale, l’incapacità di ricordare i nomi. La scusa è già pronta: “persone ne incontro tante...è impossibile ricordare i nomi di tutti”. Se ricordassimo bene nome, cognome, luogo d’incontro, professione, argomento del dialogo, come reagirebbe l’interlocutore?
Sicuramente rimarrebbe stupefatto e inconsciamente penserebbe di essere veramente importante e ogni proposta, come per esempio in una trattativa d’affari, verrebbe considerata con più attenzione. Daremmo un’immagine più seria e professionale e la persona si sentirebbe più gratificata: ad ognuno piace essere chiamato per nome invece del solito “buongiorno signor...scusi come si chiama?”.
Anche qui le tecniche di memoria possono permettere di rimediare a queste imbarazzanti situazioni. Ti sarà capitato, che quando la persona che conosci ha il nome di tuo papà, tua mamma, tuo marito, il tuo compagno, la compagna, il figlio, sia molto più facile ricordare, perchè in modo naturale scatta l’associazione.
Ecco come fare, ci sono 4 step:
- ascoltare il nome (può apparire banale, troppo spesso non si ascolta nemmeno);
- osservare la persona trovandone una particolarità;
- associare il nome (in modo buffo, con qualche conoscente, giocando sulla sonorità);
- ripetere il nome durante l’eloquio.
Si potrà quindi utilizzare un’associazione d’immagini oltre che un aggancio mnemonico: un particolare del viso, un aspetto del carattere, un gesto frequente, trovare qualcosa che renda questa persona unica.
Dopodiché, bisognerà creare un’immagine visualizzabile del nome e del cognome ricorrendo:
• a persone delle quali si ricorda il nome, visualizzandole quindi a fianco del nuovo conosciuto,
• a personaggi famosi, lavorando in maniera creativa sulla struttura stessa del nome o cognome, come nel caso di parole astratte o complesse.
Nel caso dei nomi di battesimo, è consigliabile creare un cliché visivo per ogni nome possibile. Ecco qualche esempio :
- Roberto: i grissini Roberto
- Dario: dromedario
- Luca: con in mano un lecca lecca
- Daniele: immagino mangi il prosciutto san Daniele
- Francesco: immagino la persona indossare il saio e le ciabatte come il santo
- Michele: quando do la mano alla persona mi stringe con le chele.
Naturalmente ogni persona ha un modo estremamente personale nel creare le associazioni, utilizzando espreienze, vissuti, conoscenze.
Per usare un procedimento corretto è consigliabile procedere in questo modo: Ascoltare con attenzione il nome, osservare la persona, associare in maniera emotiva il nome al volto. Per rinforzare l’associazione è utile citare spesso il nome durante la conversazione.
Inserire nelle immagini mentali anche elementi che riguardano i titoli e gli appellativi. Per un avvocato aggiungere una toga, per un medico uno stetoscopio, etc. Menzionare il nome dell’interlocutore ancora una volta al momento del commiato, usando la frase: “Molto lieto di aver fatto la sua conoscenza, signor...”.
Da quanto appreso in queste righe, si può notare come la memoria sia una sorta di muscolo, che si può allenare con cotanza, giocosità, mantenendo il cervello giovane ed elastico.
Perchè, per ottenere dei risultati, ciò che davvero conta è : crederci, possedere strategie e strumenti, sentire che ci meritiamo quello stesso risultato.
Buona memoria a tutti!
Per questo contributo ringraziamo Nicoletta Todesco, formatrice e studiosa di comunicazione, coaching, e crescita personale del network di professionisti olistici Phedros.
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