Scherzi della percezione
Attilio Piazza,Tania Amaduzzi, Andrea Provaglio - 01/01/2016
Una storia vera.
Come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone, il quotidiano Washington Post ha organizzato l'esecuzione musicale di un celebre violinista in incognito nella stazione della metro.
La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata, percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?".
Un uomo si mise nell'atrio di in una stazione della metro a Washington DC (fermata: ingresso uffici direzionali) ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro. Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia. Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare. Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente.
Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento. Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
Ecco un paio di domande su cui riflettere:
1) Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"
e
2) la vita è anche bellezza. Difficile accorgersene in un contesto, come quello del metrò in cui la gente è di solito "da qualche altra parte", diretta verso qualche dove, raramente presente.
Eppure...
Per vedere i filmati e l'intero articolo (molto lungo):
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/04/04/AR2007040401721.html
Forse è sufficiente un'occhiata solo all'ultimo filmato.
Attilio Piazza
Tania Amaduzzi, Andrea Provaglio (www.andreaprovaglio.com)