Emozioni e sentimenti negativi: come depurarsi da questi veleni invisibili?
Psicologia Quantistica
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Carmen Di Muro - 07/10/2017
Mens sana in corpore sano: è questa la famosa massima latina, tratta da un verso di Giovenale, che sin dall’antichità ha posto l’accento sulla stretta relazione esistente tra mente e corpo e che, molto spesso, invece di facilitare la comprensione circa la stretta unione che risiede tra queste due entità fondamentali, ci genera confusione. Un corpo sano e in salute, in cui vige un equilibrato rapporto tra nutrizione e dinamismo fisico, aiuta la mente a dare il meglio di sé, ma è altrettanto vero il contrario.
Prendersi cura soltanto della nostra componente fisica, non aiuta di certo a disintossicarla completamente da pensieri disturbanti, ma a volte esacerba le convinzioni e l’accanimento sulla nostra fisicità che chiede a tutti i costi di emergere e di risplendere nel pieno benessere.
La nostra corsa sfrenata sul treno dell’esistenza chiede però delle tappe, c’è bisogno di fermarsi ad una stazione intermedia per comprendere appieno dove si sta andando, o ancor meglio, come e in che condizioni stiamo viaggiando. Per troppo tempo ci siamo alimentati disordinatamente, con cibi veloci, alimenti che invece di fortificarci hanno reso il nostro organismo debole e non più in grado di generare la forza necessaria per far fronte al duro stress psicofisico causato dall’incedere intenso. È ora della sosta, è tempo di rivedere ciò che è contenuto nei bagagli e di disfarsi di pesi e dei cibi inutili.
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Abbandonare lungo il percorso ciò che provoca ed arreca peso alla nostra andatura, concretamente vuol dire liberarsi dal passato che ha determinato in modo invasivo il nostro modo di essere attuale e la nostra infelicità. Significa guardare in sé stessi, spogliarsi di ciò che siamo stati e recidere quei cordoni energetici con persone e con accadimenti dolorosi di cui conserviamo le tracce, comprendendo che questi sottilmente sono agenti nocivi che stanno avvelenando la nostra energia vitale, facendo in modo che il viaggio verso la meta diventi sempre più difficoltoso. Siamo intossicati e sfibrati, dobbiamo cambiare rotta e rimettere in moto il ciclo verso la guarigione e la depurazione interiore. La nostra anima urla a gran voce che c’è bisogno di una dieta urgente, che si sente appesantita e che necessita di riequilibrarsi per esprimersi appieno.
Nella corsa abbiamo sottovalutato i suoi segnali, l’abbiamo ignorata, credendo che la stanchezza, come pure la tensione, fosse semplicemente dovuta all’intenso impegno generato dalle faccende quotidiane a cui per obbligo e per dovere dobbiamo rapportarci, non pensando alla cura e alla sazietà del nostra parte più profonda che è malnutrita. Eppure si soffre, il malessere incalzante sale e il nostro corpo e la nostra mente affaticata chiedono cibo, affinché possano rifocillarsi. Cibo che diventa l’unico accesso a noi sganciandoci da quei contesti e da quelle situazioni dolorose che non vogliamo assumere come indici, segnali che qualcosa della nostra vita va cambiato ed affrontato. Riempire la pancia, concretamente, significa concentrarsi sull’impegno gastrointestinale del nostro corpo che impegnato nell’attività di digestione, silenzia ed annulla tutte le realtà e i pensieri scomodi che ci circondano e con cui non vogliamo fare i conti, ma che agiscono in noi sottilmente rimanendo lì, pronti a ripresentarsi ancora più irruenti.
Senza rendercene conto ci siamo abbuffati voracemente di veleno energetico invisibile. Abbiamo portato la nostra sfera mentale a chiedere aiuto, perché troppo rigonfia e sovraccaricata non riesce a dare massima espressione a pensieri rigeneranti e puliti.
Nutrirci bio-psico-energeticamente significa iniziare a darci il permesso di assaporare il benessere, consentendo non soltanto al nostro corpo di arrestarsi quando insorge il malessere, ma anche permettergli di parlarci, di ascoltarlo circa i suoi reali bisogni. Esso è la fonte energetica che irrora la nostra vita e come tale necessita del giusto nutrimento, non soltanto attraverso una dieta sana ed equilibrata che possa permettere alle nostre componenti fisiologiche di funzionare in sinergia, ma, e soprattutto attraverso una sana dieta spirituale, valutando il cibo interiore con cui ci stiamo alimentando così da iniziare a depurarsi. Digiunare ed astenersi dal giudizio, dalla dipendenza, dalla rabbia e dai pensieri negativi è ciò che precede la dieta fisica, in quanto permette alle nostre componenti profonde di ripulirsi e riallinearsi, nonché alla nostra energia vitale di tornare a rispendere nel pieno benessere.
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