ART & SCIENCE: dal Microcosmo al Macrocosmo. A Bari un evento straordinario evidenzia i legami tra arte e scienza
Scienza e Fisica Quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
Carmen Di Muro - 06/09/2017
La scienza è arte, potenza. Ed ogni medico si fa artista quando riesce ad entrare in risonanza con i misteri sottili della vita, del corpo e dell’animo umano attraverso la sua innata capacità di suscitare emozioni, di svelare la più profonda comunione tra microcosmo e macrocosmo, tra infinitamente piccolo e infinitamente grande. L’opera artistica e l’opera scientifica sono le stesse e questo ad asserirlo fu il grande Albert Einstein che alla fine della sua vita, disse di dover le sue formidabili scoperte ad un intuito che non derivava dalla raccolta di dati, ma dal fatto che il cervello, lavorava, creava. Creava dal punto di vista intuitivo ed è proprio da questo che scaturiscono sia le visioni artistiche che le conquiste scientifiche. Queste visioni, questi collegamenti fulminei non sono altro che intime emanazioni di quella mirabile e complessa unità che, di volta in volta, veniamo scoprendo tra cervello-corpo-sensi-mondo, unità che si trasforma in multidisciplinarietà tra le varie arti del vivere, come ci ricorda Matteo Gelardi, otorinolaringoiatra presso il Policlinico Universitario di Bari, Presidente dell’ Accademia Italiana di Citologia Nasale (AICNA) e dell’Italian Academy of Rhinology (IAR), nonché ideatore dell’ evento ART & SCIENCE, un’esperienza live affascinate che di anno in anno fa dialogare, oltre alle cellule, anche professionalità e artisti in campi d’azione diversi: medici, astrofisici, scienziati, critici d’arte, musicisti, stilisti senza confini e limiti.
La nascita della citologia nasale
L’illuminante personalità del dott. Gelardi, nei suoi 34 anni di carriera professionale, non si è fermata alla sola esperienza clinica di otorinolaringoiatra occupandosi esclusivamente di naso, orecchie e gola, ma si è distinta per la perseverante ricerca che gli ha conferito il merito di padre fondatore di una nuova branca del sapere medico, oggi ampiamente riconosciuta in tutto il mondo, quale la Citologia Nasale. La Citologia Nasale è una modalità diagnostica che grazie al fatto di vedere le cellule ci permette di capire e differenziare i diversi tipi di rinopatie, consentendo di valutare il comportamento cellulare nelle più svariate condizioni e permettendo di seguire l’andamento della patologia e la risposta al trattamento medico.
“Fino a qualche anno fa,- racconta Gelardi - il naso era considerato la Cenerentola di tutto l’organismo e come tale si pensava persino che non ci fossero le cellule al suo interno, tanto è vero che nessuno le studiava e l’Italia, in particolar modo la Puglia, in particolar modo Bari e il particolar modo l’otorino del Policlinico di Bari, diede vita alla Citologia Nasale e da qui si diffuse in tutta Italia e in tutto il resto del mondo, infettando nel tempo una moltitudine di medici, tanto da riunirli insieme nella prima Accademia Italiana di Citologia Nasale."Essa, inoltre, è una diagnostica che è servita a dare il nome a molte patologie che prima venivano definite aspecifiche, idiopatiche e criptogenetiche. Questi 3 termini vengono tutt’ora utilizzati quando il medico non sa dare un nome alla malattia e ciò molto spesso diventa un’ offesa per il paziente. “Noi, invece, abbiamo dato il nome a molte patologie e la diagnosi aiuta sempre la cura e la terapia”.
“ART & SCIENCE”: quando la scienza pulsa sul palcoscenico
Ma questo non è tutto. Al dott. Gelardi, trascorrendo molto tempo al microscopio, capitava di vedere delle immagini citologiche che gli facevano pensare a delle opere d’arte e, pian piano, scattandole le metteva da parte con il fine di utilizzarle per una mostra. “La citologia nasale è morfologia e cromatismo. Da qui il passo è breve perché tutto si trasformi in arte. Il microscopio è l’artefice di tutto ciò, trasformando l’invisibile in visibile, regalandoci immagini di infinita bellezza”. E proprio quattro anni fa, in occasione del suo 50° master di formazione in Citologia Nasale, che Gelardi decise di stampare queste immagini su tele materiche molto grandi, cosicché ogni corsista potesse avere a disposizione il microscopio davanti e dietro di sé un quadro. Da lì nacque l’idea di creare un vero e proprio evento dal nome ART & Science che dal piccolo, in breve tempo, esplose in grande, approdando l’anno scorso nel rinomato Teatro Petruzzelli di Bari con la partecipazione di eminenti personalità tra scienziati, medici, musicisti e critici d’arte, nonché di un pubblico di oltre 1200 persone.
Nato con lo scopo di esplorare le analogie tra scienza, arte figurativa, musica e moda e di unire il trionfo dell’arte con il successo della scienza e della medicina, Art & Science diviene l’occasione per spiegare il reale significato delle immagini di citologia, di cosa può fare la medicina per curare le varie patologie, nonché spunto per parlare degli aspetti sociali di una determinata malattia.
L’anno scorso il filo tematico dello spettacolo riguardava “La comunicazione ritmica e sonora tra le cellule”. Si è dimostrato che il nostro organismo va a tempo, ed ha un senso ritmico che è fondamentale perché esprime benessere. Gelardi spiega che ci sono alcune malattie caratterizzate dall’alterazione del ritmo. Le cellule cigliate, per esempio, se perdono il ritmo si chiamano discinesie. La discinesia cigliare è una gravissima malattia e i bambini che ne sono affetti fino a pochi anni fa avevano un’aspettativa di vita molto ridotta. Oggi grazie all’avanzamento della tecnica e di alcune terapie di riabilitazione cardio-respiratoria riescono a vivere più a lungo e meglio. Anche il cuore va a tempo, se è fuori tempo è un’aritmia. Il respiro va a tempo, se va fuori tempo è un affanno. Tutto il nostro organismo va a tempo, suona e comunica attraverso la ritmica delle cellule e in base alle frequenze che abbiamo, a volte, linkiamo con un determinato genere musicale piuttosto che con un altro, perché andiamo in sintonia con quella frequenza. Da qui la presenza dello scienziato Carlo Ventura che studiando il citoscheletro delle cellule, anch’esso con un ritmo e una frequenza, ha dimostrato che irradiando una frequenza particolare le cellule staminali erano capaci orientarsi. Tutto ciò ha contribuito al trionfo della scienza sul palcoscenico, del suono più il ritmo che sono diventati musica. Non a caso, nella seconda parte, il complesso di Golgi, formato da vari medici-artisti tra cui Gelardi stesso, accompagnato dall’orchestra sinfonica di Bepi Speranza e dal corpo di ballo “Coreutica” hanno linkato tutte le musiche che risuonano con i ritmi del corpo. Tra il primo e il secondo tempo c’è stato un momento dedicato ad una sfilata di moda a cura della costumista Giovanna Gelardi: quando la scienza è di moda, quindi le immagini di citologia si sono trasformate in abiti.
Appuntamento il 5 ottobre al Teatro Petruzzelli di Bari
Anche quest’anno l’evento che si terrà sempre al Teatro Petruzzelli di Bari il 5 ottobre alle ore 20.00. "Sarà entusiasmante - afferma Gelardi - e seppur l’argomento sarà altro, si partirà sempre da una cellula. Dalla nascita della vita dentro e fuori di noi. Dai colori che la caratterizzano, perché ovunque nasca qualcosa, che sia un biofilm batterico piuttosto che una stella, c’è sempre un colore. Ed è proprio questo lo snodo di quel percorso che va dal micro al macro. Grazie al contributo di un importante astrofisico, Fabio Peri, il pubblico verrà condotto in un lungo viaggio. Partendo dall’interno delle nostre cellule “microcosmo” si giungerà sino ai confini dell’universo “macrocosmo”, trasformando il Teatro Petruzzelli in un grande Planetario. La seconda parte, sempre musicale, verrà allietata dal complesso di Golgi, dai balletti della Coreutica di Giovinazzo, e dall’orchestra di Bepi Speranza. Questa volta si linkeremo le musiche dello spazio e del cosmo facendo un volo musicale verso il cielo. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza".
Art & Science è, ad oggi, l’espressione nel concreto della voce dell’anima creativa di Gelardi che non si arresta, ma che espleta la sua funzione più alta nel dare e ricercare emozioni. Il corpo dà emozioni, e la musica delle emozioni è un concentrato di tanti aspetti dove difficilmente una persona non viene colpita. L’integrazione tra arte e scienza, ragione ed emozione, teorie brillanti e pratiche virtuose, diventa la chiave in grado di far vibrare all’unisono il cuore dei partecipanti di una nuova luce di comprensione, che consente di non smettere di porsi nuove domande e cercare nuove risposte.
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