Scoperta la particella di Dio? L'opinione di Massimo Corbucci
Massimo Corbucci - 01/01/2016
Cari lettori, più che dire come la penso io (sarebbe di parte) per la mia “mission”, che è di consentire alla gente di arrivare da sola a giudicare, riporterò con spirito sereno, obiettivo e rispettoso della Verità, alcune considerazioni.
Un pò di storia sull'atomo 112 e sulla Particella di Dio
La Scienza cresce tutte le volte che, nel cercare di dare la risposta a domande importanti, giunge ad una prova sperimentale, che conferma o smentisce l’ipotesi avanzata. Nel nostro caso, l'atomo-114 e la Particella di Dio, rappresentano due “Santo Graal” della Scienza.
L'atomo 112
Negli anni 60', per rispondere alla domanda se valesse o meno la pena di costruire artificialmente elementi trans-uranici per “riempire” la tavola periodica (dato che, salendo di numero atomico, i tempi di dimezzamento per la radioattività diventano millesimi di secondo e non si fa in tempo a vedere il formarsi di materia reale), emerse la Teoria entusiasmante dei tre Fisici Mayer, Jensen e Wigner.
Questa teoria fu premiata col Nobel nel 1963 “sulla fiducia”, dacché prometteva che, arrivando a creare un atomo con 114 protoni, questo numero (detto “magico”), avrebbe consentito il prodigio della “stabilità del nucleo”. L’elemento 114 sarebbe stato non più radioattivo e avrebbe finalmente regalato la visione del metallo del 3° millennio, l'elemento trans-uranico stabile di altissimo numero atomico.
Tralasciando i dettagli sul fatto che questo metallo avrebbe avuto impiego pratico nella realizzazione della “bomba atomica totale” e che fu conteso da tre Grandi Potenze Mondiali, solo la Germania nel 1976, si aggiudicò il primato scientifico, credendo di realizzarlo con l’Acceleratore UNILAC. Rilevante è che, nel 1996, i fisici tedeschi si imbatterono nella “inspiegabile” impossibilità di ottenere un atomo con più di 112 protoni, dichiarando, con molta onestà, di non poter verificare sperimentalmente la Teoria Mayer-Jensen-Wigner, non essendo in grado di creare, dopo il 112, nemmeno l’atomo 113. Figurarsi il 114.
La creazione effettiva di un atomo 114 stabile, o meglio di un briciolo di metallo-114, sarebbe stata la prova atta a confermare la validità della Teoria premiata col Nobel.
A parte annunci, poi ritrattati, di scoperte presunte avvenute non in Germania e non in Acceleratori “idonei” (per cui col “beneficio della conferma”), di presunti elementi 114-116-118 (dove il 118 è persino fantascientifico, rappresentando un impossibile 7° gas nobile), non risulta che sia mai stato creato il metallo stabile.
Eppure, è di vitale importanza verificare se davvero l’ontologia dell’atomo e del Sistema Periodico, prevede l’eternità soltanto per l’Idrogeno o anche per l’elemento 114. Sapere questo con certezza porterebbe la Scienza a compiere un enorme passa in avanti da dove ora si trova, immobile.
Il giorno che vedrò, anche al microscopio (sebbene tenerne in mano un blocco sarebbe più emozionante), una briciola di metallo 114, mi scuserò con Dio per aver offeso la Natura con la Nuova Tavola Periodica dove tutti gli Elementi saranno infine in perfetto ordine e i Lantanidi e gli Attinidi non ne verranno più esclusi.
La "Particella di Dio"
Dopo la strabiliante equazione E = mc2, molti scienziati si chiesero cosa fosse realmente "m", ovvero da dove ricavassero la massa le particelle di cui si compone un atomo. Tale problema ha un nome: “conferimento della massa”.
Nel 1964 Peter Higgs propose, sulla base di un modello detto "Standard" (che si stava imponendo in Fisica) che, come per il “conferimento del peso atomico” il “tassello mancante” era rappresentato da un Bosone detto GRAVITONE, così un altro Bosone era atto a conferire la massa.
L’idea piacque così tanto da scatenare la corsa all'identificazione di questo Bosone, che prese il nome di "Bosone di Higgs". Sorvolando sui dettagli (che già nell’anno 2000 tutti erano certi della “cattura” di questa particella e che destò molto stupore il mancato riscontro sperimentale) importante per la Scienza era trovare la modalità con la quale detto Bosone conferisse la massa alle altre particelle.
Paragoniamo il Bosone di Higgs ad una emittente radio molto ascoltata, poichè ricca fonte di informazioni. Al CERN di Ginevra, supponendo che fosse un Bosone la spiegazione del conferimento di massa, si è proceduto ad una "scansione" delle varie fequenze intorno alle quale si ipottizzava potessero trovarsi tali particelle, captando una specifica emissione nella fattispecie a 125 GeV (l’unità di misura delle “alte energie di estrazione”): tale valore avrebbe rappresentato la frequenza di emissione della nostra sopra citata "radio". Se così fosse, qualora ci si metta ad ascoltare ciò che trasmette l'emittente, se ne trarrebbero informazioni straordinarie ed importanti, ossia, nella fattispecie, spiegare il mistero del conferimento di massa. Ciò consentirebbe all'umanità di compiere un enorme balzo in avanti nel campo delle sue conoscenze.
Dovesse però esser vero, come sta trapelando da più parti che, ad un attento ascolto di questa emittente, diviene palese l'impossibilità di non riuscire ad effettuare nessuna modulazione della frequenza (ne’ in AM ne’ in FM), sentendo solo fruscii, crepitii e sibili privi di senso, allora sarebbe il caso di fermarsi un momento a riflettere.
Vero è come il CERN non sia in crisi solo con il Bosone di Higgs. Per salvare l'ipotesi del Modello Standard resta da trovare anche il secondo bosone (ossia il GRAVITONE). Com’è noto, da quando la Comunità scientifica ha rilevato diversa “g” (o "accelerazione di gravità" che è l'accelerazione che un corpo subisce quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravità) nella caduta di una sfera di alluminio e di una sfera di ferro, ci sono forti indizi che la gravità non funzioni come si pensava e alla mancanza delle onde gravitazionali potrebbe corrispondere l’inesistenza del gravitone!
Non meno, vi è l’obbligo di ricordare che resta aperto il mistero, più che mai imperscrutabile per la Fisica, della “materia oscura” (la componente di materia che si manifesta attraverso i suoi effetti gravitazionali, ma non è direttamente osservabile) e della natura dei neutrini.
Non mi pare nemmeno una quisquilia da pedanti, stabilire il famigerato Bosone di Higgs supera o no la velocità della luce. Qualora la superasse, come lo stesso CERN aveva correttamente già rilevato, per gli scienziati il comincerebbe un calvario inimmaginabile che farebbe rimettere in discussione il ruolo di questa particella nel conferimento della massa.
Concludo congratulandomi con Peter Higgs che, con i suoi concetti, mi ha consentito, a partire dal 1976, di sviluppare mie ipotesi personali sul conferimento della massa. Idee, queste, che mi hanno procurato numerosi problemi in vita e negli ambienti lavorativi, i quali potrebbero risolversi qualora arrivasse provvidenzialmente per me, l’annuncio del CERN, che la famosa emittente captata di cui abbiamo parlato prima, trasmetta chiare e comprensibili, lezioni di fisica magistrali e risolutive.
Permetemi di concludere dicendo che, indipendentemente dal fatto che sia stato chiarito il meccanismo che conferisce la massa o la presenza di una particella (e in questo caso, confermando con altissima pronbailità che si tratta di un Bosone) cosa più importante ora sarebbe il conferimento di un premio Noble a Peter Higgs, per le rivoluzionarie teorie concepite.
Quel che si verrà a scoprire un domani, non possiamo nemmeno lontanamente prevederlo. L’universo e l’interno dell’atomo nascondono misteri così grandi che, probabilmente, se ne venissimo a conoscenza ora, non avremmo nemmeno le capacità intellitive ed i mezzi per comprenderle.
Un saluto a tutti i miei amati lettori
Massimo Corbucci
- Anno 2011 -