Olivier Costa De Beauregard: il coraggio di uno scienziato senza pregiudizi
Giuseppe Vatinno - 01/01/2016
Olivier Costa de Beauregard (1911-2007), in seguito anche solo DB, è stato una figura particolare (1) nell’ambito del panorama scientifico francese e internazionale; laureato e dottorato sia in Fisica che in Letteratura rappresenta un il prototipo di quel tipo di intellettuale olistico che per sua natura si presenta come elemento di sintesi tra mondi così diversi. Naturalmente, tale apertura mentale lo ha poi portato a occuparsi anche di quelle che io definisco “scienze di confine” (2) e che, se interpretate seriamente, possono rappresentare un crogiuolo da cui escono rivoluzioni intellettuali nei campi del sapere. DB fu allievo del famoso fisico e premio Nobel francese L. de Broglie (3) con cui collaborò stabilmente a partire dal 1940. La sua carriera scientifica si è concretizzata negli anni divenendo direttore di ricerca del prestigioso CNRS, il Centro Nazionale della Ricerca (l’equivalente del nostro CNR) e poi all’Istituto Henri Poincaré di Parigi. In Fisica si occupò principalmente di Relatività (R), Meccanica Quantistica (MQ), ma anche – tramite la Cibernetica – dei concetti di sintropia o neg(h)entropia e “ordine” seguendo i lavori del matematico italiano Luigi Fantappiè (4), di David Bohm e del filosofo gesuita Pierre Theilard de Chardin al fine di proporre, nel 1953, un modello scientifico dei fenomeni finalistici (filogenesi) in Biologia che non si rifacesse a quello ortodosso della (improbabile) fluttuazione statistica oppure del (più recente) Principio Antropico (5).
L’opera e le idee di DB in Italia sono note, ma non notissime, quindi ritengo sia interessante svolgere un approfondimento sul suo pensiero proprio per la possibilità di connessione ad altri campi del sapere che esso offre. Dal punto di vista scientifico, il principale interesse di DB è stato dunque quello della Relatività, soprattutto Ristretta, e della Meccanica Quantistica integrate, tuttavia, da profonde considerazioni sulla allora (quarto e quinto decennio del XX secolo) nascente Cibernetica, intesa come “Scienza dei Sistemi” che poi sarà compendiata tecnologicamente nell’Informatica e che spianerà la via a quella (attuale) rivoluzione di Internet che può solo essere paragonata all’invenzione della stampa. Ma torniamo a DB e ai suoi interessi scientifici e filosofici. Come portato di queste ricerche sull’ordine biologico DB si trova anche a dare possibili interpretazioni di alcuni “fenomeni paranormali” che alla luce delle conquiste della Scienza tendono a divenire sempre meno “para” e sempre più “normali”, tanto che potremmo parlare, più propriamente, di fenomeni “parafisici” per la telecinesi (PK) e “parapsichici” (PSI) per quelli cognitivi (telepatia, chiaroveggenza etc.). Un modello scientifico per spiegare tali avvenenze deve presentare una struttura teorica di tipo matematico che sia in grado di spiegare i fenomeni pregressi e, auspicabilmente, di prevederne di nuovi. Esistono già tali modelli e più o meno fanno quasi tutti riferimento alle due grandi rivoluzioni della scienza del XX secolo, appunto la Teoria della Relatività e la Meccanica Quantistica. Infatti, la MQ porta ad annullare il concetto di “località” proponendo una “azione a distanza” (6) immediata tra le particelle interagenti come avviene nel fenomeno dell’entanglement (7) quantistico, mentre la Relatività nelle due accezioni di Speciale o Ristretta e Generale ci porta a un modello per cui il tempo nella sue consuetudinarie declinazioni di “presente”, “passato” e “futuro” diviene a tutti gli effetti una regione dello spazio, intendendo con questo il fatto che il passato e il futuro, in particolari condizioni, possano essere raggiunti fisicamente muovendosi semplicemente nello spazio (8).
Queste scoperte nel campo della Fisica risuonano molto con i concetti non locali tipici dei fenomeni PSI (sopra elencati), ma anche dell’ordine biologico, facendoci intravvedere una possibile modellizzazione fisico-matematica dei fenomeni stessi. Questo sforzo di ricerca vuole spiegare, come del resto hanno fatto o fanno Fantappiè, i fratelli Arcidiacono, E. Pessa e I. Licata (9), l’ordine biologico che circonda il mare di entropia (10) della Fisica. Per dare ragione di tale ordine biologico DB utilizza la Teoria di Fantappiè (11) basata sulle soluzioni dell'equazione d’onda tipo di D’Alambert ampliate al caso quantistico che, come vedremo in seguito, vengono usualmente scartate perché prive di significato fisico. Per Fantappiè, e quindi per Costa de Beauregard, esiste un “principio di finalità” in natura la cui origine non è nel passato, ma bensì nel futuro e da esso retroagisce (12). C’è da dire che alcuni fisici criticato questa visione perché tale energia non sarebbe in grado di sostenere il fenomeno biologico. DB è particolarmente interessato alla tematica, effettivamente fondamentale, proposta dal Paradosso EPR che racchiude in sé tutta l’essenza della Meccanica Quantistica. In effetti questo Paradosso è sostanzialmente ignorato dai fisici perché intanto la "Meccanica Quantistica funziona” – come si suole dire – e quindi è inutile perdere tempo sui suoi fondamenti. Questo è un atteggiamento molto pratico, molto pragmatico che permette l’avanzamento della tecnologia, ma che tuttavia potrebbe rivelarsi fallace su tempi lunghi, ed effettivamente sembra di essere ritornati, dal punto di vista epistemologico, agli inizi del 1900, quando si sapeva che c’erano problemi fondativi su esperimenti e teorie relativi allo spettro di emissione del corpo nero e sull'interpretazione dell’esperimento di Michelson-Morley. Infatti, furono proprio questi due (insieme ad altri connessi) “particolari” non combacianti, non inquadrabili in quello che era l’allora paradigma dominante della Fisica a produrre in seguito, rispettivamente, la Meccanica Quantistica e la Teoria della Relatività Ristretta, cioè le due più importanti rivoluzioni concettuali nella storia dell’intera scienza. Il Paradosso EPR (13) ci dice qualcosa: che se è vera la MQ i concetti di spazio e tempo sono completamente rivoluzionati e che le “cose” (atomi, particelle, molecole, ma anche strutture più complesse come quelle biologiche) sono connesse tra loro in maniera indelebile.
Ma veniamo ad analizzare il punto in questione. DB interpreta il Paradosso EPR (14) con un concetto nuovo, mutuato, oltre che da Fantappiè, in parte anche dal fisico Bernard d'Espagnat (pure lui allievo di De Broglie), che è quello di “retrocasualità” e che cioè il “futuro agisce sul passato” in una certa maniera matematica (la questione è molto tecnica e non è possibile affrontarla qui) (15); dunque per DB l’ordine che si osserva nel mondo biologico non è frutto del caso o del Principio Antropico bensì di un preciso “finalismo”. Dando questa interpretazione del Paradosso EPR, DB però si ritrova anche un risultato inaspettato: la sua teoria (che si basa, ricordiamolo, sul lavoro di Fantappiè) fornisce anche un modello interpretativo per quei fenomeni che, come abbiamo visto ,attengono al campo della Parapsicologia. Da notare che il Paradosso EPR diviene ancora più inquietante nella formulazione di Archibald Wheeler (16) del suo esperimento a scelta ritardata, in cui anche osservando un fotone emesso miliardi di anni fa da una stella e dopo che è passato da una lente gravitazionale si può “modificare” il passato. Wheeler, in modo molto efficace, rappresenta la situazione dell’Universo come quella di un drago che non è completamente visibile, ma che lo stesso osservatore “costruisce” osservandolo progressivamente e modificandolo nel contempo. Su questo punto c’è un silenzio ancor più determinato della “comunità scientifica” (17); cioè si sa che si è in presenza di un risultato sconvolgente per la rappresentazione del mondo, ma appunto perché tale non se ne vuole parlare anche perché nell’ ambiente accademico si possono facilmente utilizzare le armi del discredito per chiunque ponga solo i termini della questione (ed a questo punto nessuna grande rivoluzione eterodossa nella Scienza sarebbe mai stata possibile a cominciare da quella di Planck ed Einstein). Analizziamo ora i due fenomeni paranormali che DB ritiene di poter spiegare con il suo modello.
Psicocinesi
Come noto la psicocinesi è la (supposta) possibilità di interagire tra mente e materia. L’esperimento EPR nella sua formulazione di “scelta ritardata” (Wheeler) permette di giungere a una conclusione paradossale e che cioè l’intero Universo potrebbe essere “costruito” con una sorta di “psicocinesi ritardata” in cui l’osservazione stessa costruisce la realtà (18). A tal proposito DB cita anche Cartesio che in una lettera del 1646 alla principessa Palatina Elisabetta osserva che quello che potremmo modernamente definire il “pensiero positivo” (nella forma di una “gioia interiore”) porta ad avere “fortuna” al gioco dei dadi, evidentemente interagendo per via psicocinetica. La base sperimentale evidente che avrebbe dimostrato la psicocinesi è per DB il lavoro fatto da Jahn e collaboratori al PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research) di Princeton, USA.
Telepatia
La telepatia è la (supposta) capacità di trasmettere pensieri tra due esseri posti a distanza. DB parla apertamente (19) della telepatia come legata al fenomeno dell’entanglement quantistico, in quanto la “non-separabilità” fisica di due particelle (che hanno avuto un contatto originario) sarebbe legata a una “non-separabilità” psichica di due osservatori (anche qui che hanno avuto un contatto originario). Dal punto di vista filosofico DB rafforza la sua tesi citando nuovamente Cartesio che nelle “Opere complete” parla esplicitamente della possibilità della telepatia. Analogo ragionamento si può fare anche per la sincronicità (20) cioè per quelle “coincidenza acausali” di cui molto si occupò Carl Guastav Jung.
De Beauregard (pur essendo un fervente cattolico) ebbe un grande interesse nel campo della Parapsicologia; significativo è uno scambio epistolare nel 1980 su “The New York Review of Books” (“Parapsychology: An Exchange”) con Martin Gardner su una polemica innestata proprio da Wheeler sulla non scientificità della Parapsicologia. Risposero allora Olivier Costa de Beauregard, Richard D. Mattuck, Brian D. Josephson (Premio Nobel per la Fisica e noto parapsicologo), ed Evan Harris Walker.
Concludendo possiamo dire che O. Costa de Beauregard fonda un nuovo filone di ricerca, anzi, potremmo dire addirittura una “scuola” di matematici, fisici, ingegneri, biologi che da solide basi scientifiche affronta rigorosamente, ma con mente aperta, le “tematiche di confine”, prospettandone parimenti un inquadramento epistemologico.
Note
(1) In questo ricorda, fate le dovute proporzioni, il matematico filosofo e Premio Nobel per la Letteratura Bertrand Russell.
(2) Cfr. Vatinno G., La Scienza dei cultori del confine. Appunti per una metodologia della conoscenza, Armando Ed., Roma, 2010.
(3) Noto per la sua interpretazione ondulatoria della materia e premio Nobel per la Fisica nel 1929.
(4) Cfr. Vatinno G., Luigi Fantappiè la Sintropia.Ovvero dell’ordine del mondo, in Luce e Ombra, vol. 113, fasc. 3, luglio-settembre 2013, pagg. 231-236.
(5) L’enunciato del Principio Antropico nella sua forma originale è dovuto ai due fisici J.D. Barrow e F.J.Tipler nel 1986. In pratica tale principio dice che le condizioni particolarissime di
ordine ed armonia che possiamo constatare intorno a noi derivano dal fatto che è presente la razza umana a percepirle.
(6) Aborrita da Albert Einstein, uno dei fondatori della MQ stessa.
(7) L’ entanglement è per la prima volta descritto nel 1935 in un famoso articolo di Einstein, Podolsky e Rosen (Paradosso EPR) che in verità voleva proprio distruggerne l’incomprensibile significato fisico per la Meccanica classica.Successivamente fu dimostrato matematicamente (Bell 1964) e sperimentalmente –con la collaborazione dello stesso DB- (Aspect 1982) che l’ entanglement è un fenomeno reale. In parole semplicissime si tratta del fatto che due particelle che sono state in contatto una volta si mantengono in corrispondenza immediata anche se a miliardi di anni luce cosicché se varia lo stato (ad esempio il senso di rotazione o spin) di una varia istantaneamente anche quello dell’altra.
(8) Uno dei prototipi di tali modelli è quello del logico matematico Kurt Gödel e dei sul universo cilindrico rotante
(9) Questi scienziati possono essere considerati come gli elementi costituenti una vera e propria “scuola” successivamente raccolta intorno all’editore De Renzo che ha provveduto a pubblicarne molte delle opere.
(10) Il concetto di Entropia come misura del disordine di un sistema fisico è stato introdotto da Boltzmann nel 1870.
(11) Principi di una Teoria unitaria del mondo fisico e biologico, 1943.
(12) Cfr. Sull'interpretazione dei "potenziali anticipati" della meccanica ondulatoria e su un "principio di finalità" che ne discende, in Rend. d. Accad. d'Italia, cl. di sc. fis., mat. e natur., s. 7, IV [1943], pp. 81-86).
(13) Cfr. Vatinno G., Il Nulla e il Tutto.Le meraviglie del possibile, pag. 91.
(14) Fornisco un riferimento interessante in una intervista video fatta a Costa de Beauregard nel 1998 http://www.youtube.com/watch?v=zLHmF4hRe7Q .
Naturalmente non vi è alcuna garanzia che tale link persista anche in futuro.
(15) L’equazione d’onda come detto ammette due soluzioni: una accettata dai fisici che è quella a potenziali ritardati con onde emesse dalla sorgente verso il futuro e l’altra a potenziali avanzati con onde emesse nel futuro e retro-convergenti verso il pozzo nel passato.
(16) “Ci si sbaglia pensando al passato come esistente in tutti i suoi dettagli…Un apparecchio di registrazione operante qui ed ora partecipa innegabilmente alla gestazione di ciò che appariva come accaduto”.
(17) Questo non esime un grande scienziato come John S. Bell da scrivere che all’esperimento di Wheeler “forse è meglio non pensarci” a pag. 149 del libro Dicibile e indicibile in Meccanica Quantistica.
(18) O. Costa de Beauregard, Il corpo sottile dell’evanescente realtà, pag. 86.
(19) Ibidem, pag. 88.
(20) Vatinno G., Una possibile interpretazione scientifica del concetto di Sincronicità, Luce e Ombra, vol. 110, fasc. 2, aprile-giugno 2010, pagg. 111-119.
Bibliografia
De Beauregard Costa O., Il corpo sottile dell’evanescente realtà, Di Renzo Editore, Roma, 1995.
De Beauregard Costa O., Irreversibilità, entropia, informazione.Il secondo principio della scienza del tempo, Di Renzo Editore, Roma, 1994.
Vatinno G., Il Nulla e il Tutto.Le meraviglie del possibile, Armando Editore, Roma, 2012.