Coscienza, anima e fisica quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
L’anima di ognuno di noi è molto più che il prodotto della semplice interazione dei neuroni nel cervello, ma è della stessa composizione vibrazionale dell’universo, ce ne parla Carmen Di Muro con il suo libro Spiritual Mind
Carmen Di Muro - 15/01/2024
Ma noi siamo fatti solo di materia? O siamo molto di più di ciò che cogliamo attraverso il nostro sguardo? Esiste l’anima, quell’anelito vitale che ci muove dall’interno, indipendente dal cervello o dal resto del corpo che può sopravvivere alla morte fisica? Fino a qualche decennio fa, questi interrogativi erano leciti solo nell’ambito di una riflessione teologica. Oggi, invece, entrano a pieno diritto nelle domande fondamentali della fisica quantistica che ha iniziato a interessarsi e ad approfondire pionieristicamente questioni come la coscienza umana, l’immortalità dell’anima e la vita dopo la morte.
Coscienza, anima e fisica quantistica
Da qui si dischiude uno scenario nuovo e insolito che mette in luce grandi verità sulla nostra natura multidimensionale. Nell’essenza del nostro corpo fisico siamo costituiti da quanti. Il quanto è pura energia e quindi l’uomo è pura energia. Il suo corpo fisico rappresenta la vibrazione più densa dell’energia. È un involucro che protegge l’essenza dell’energia, ciò che Platone definì Anima, la nostra componente immortale, ma che la scienza è solita indagare con il termine di Coscienza (…)
Stando a ciò, i fisici teorici che da sempre hanno cercato di comprendere e di afferrare la sostanza della realtà fisica, hanno notato che quanto più si spingevano nello studio profondo dell’universo tanto più questo appariva astratto, pura potenzialità, pura coscienza consapevole di sé che s’innalza in onde di vibrazione per dar vita alle particelle, alle persone, alle cose osservabili e a tutto ciò che ci circonda.
Ciò significa che tutto ciò che esiste in natura fa parte della stessa fonte dell’esistenza, di quel campo di informazione integrale che intesse le trame della vita.
La riduzione obbiettiva orchestrata
La coscienza esiste al di fuori degli usuali vincoli dello spazio/tempo e sfugge alla tradizionale comprensione delle leggi della fisica classica. Essa è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del corpo fisico ma al contrario, in modo esteso all’infinito, non esaurendosi a livello dell’interno, ma trovandosi ovunque. Tale principio è ciò che anima le avveniristiche concettualizzazioni di “neurodinamica quantistica” di due scienziati di fama mondiale, lo studioso americano Stuart Hameroff e il fisico inglese Roger Penrose, i quali partendo dalla visone del nostro cervello come di un computer biologico, sostengono che la nostra esperienza di coscienza sia il risultato di vibrazioni quantiche che avvengono nei microtubuli, ovvero strutture intracellulari che collegano i processi neuronali ai processi di auto-organizzazione nella struttura quantica proto-cosciente della realtà. Tale processo è stato definito con il nome di “riduzione obiettiva orchestrata” (o teoria Orch OR, da orchestred objective reduction) e spiega come si genererebbe un atto di coscienza sulla base di informazioni quantistiche (…)
L’anima di ognuno di noi è perciò molto più che il prodotto della semplice interazione dei neuroni nel cervello, ma è della stessa composizione vibrazionale dell’universo, una formazione naturale presente fin dall’inizio nella materia che arriva alla sua piena e completa essenza nell’uomo acquistando sempre più ordine e informazione, nell’interazione continua e costante con la sorgente della creazione a cui appartiene. (…)
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