Il fisico Giovanni Battista Venturi
Scienza e Fisica Quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
Emanuele Cangini - 25/11/2016
Proprio l’11 di settembre del 1746, la città di Reggio Emilia diede i natali a Giovanni Battista Venturi, il celebre fisico, ingegnere e storico scientifico.
Grande studioso e appassionato di Leonardo da Vinci
Fu ordinato sacerdote nel 1769 in contemporanea all’inizio dell’insegnamento di logica presso il seminario di Reggio Emilia. Tra il 1774 e il 1776 iniziò i propri studi in merito a geometria e fisica, ottenendo per di più la cattedra presso l’Università di Modena. Nel 1796 il duca di Modena lo inviò a Parigi come segretario di delegazione: Venturi approfittò di quel soggiorno, lungo più di un anno, per stringere amicizia con molti scienziati francesi e frequentare la biblioteca nazionale, nella quale erano custoditi i manoscritti vinciani trasferiti dalla biblioteca Ambrosiana di Milano. I preziosi documenti costituirono il terreno fertile dal quale trasse origine la famosa opera di Giovanni, pubblicata nel 1797, Essai sur les ouvrages phsyco-mathématiques de Léonard de Vinci, avec des fragmens tirés de ses manuscrits apportés de l’Italie. Il saggio rivelava, tra le meraviglie e le incredulità dei contemporanei, gli studi scientifici di Leonardo da Vinci, rimasti sino ad allora ignorati e tacitamente non divulgati: ne scaturirono, in tutta la loro forza, la reale portata, magnificenza e grandiosità oltre che la vastità.
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Il tubo di Venturi o venturimetro
Nel fervido clima scientifico francese, Venturi redasse un volumetto dal titolo Recherches expérimentales sur le principe de la communication lateràle du mouvement dans les fluides appliqué à l’explication de différent phénomenès hydrauliques, che costituisce la sua maggiore benemerenza verso la fisica. Vi sono descritti esperimenti di foronomia (branca dell’idraulica che studia le leggi d’efflusso dei liquidi attraverso aperture applicate sul fondo o pareti di recipienti), gran parte dei quali erano già stati in precedenza condotti nel 1791 presso l’anfiteatro di Modena. In particolare viene evidenziato che una diminuzione di sezione in un condotto percorso da un fluido in moto permanente provoca un aumento di velocità e una corrispondente diminuzione della pressione locale, onde è possibile per mezzo della variazione di pressione in un tubo opportunamente sagomato (detto, appunto, Tubo di Venturi o venturimetro) misurare la portata dei fluidi in condotte forzate. Venturi studiò inoltre il moto dell’acqua in tubi con geometria “a gomito”, sinuosi, di sezione variabile e applicò i risultati scaturiti da tali ricerche al moto spontaneo dell’acqua nei letti dei fiumi. Gli ultimi anni di vita di Giovanni furono caratterizzati da una febbrile attività, con numerosissimi lavori di carattere storico dal timbro colto ed erudito. Nel 1814 pubblicò un trattato di storia dell’ottica antica e medioevale, al quale seguirono una storia dell’artiglieria, una memoria di geologia e una raccolta di poesie di M.M. Boiardo (poeta e letterato emiliano del XV secolo). Si spense nel 1822 a Reggio Emilia, Giovanni.
Non possiamo non ricordare a suo onore e valore la raccolta in due volumi dal titolo Memorie e lettere inedite finora dispere di Galileo Galilei, ordinate e illustrate con annotazioni, opera di valore straordinario che ebbe il merito di mettere in luce materiale inedito dello scienziato pisano, in particolare uno dei trattati sulle fortificazioni.
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