Il Segreto della Vita, Georges Lakhovsky
Georges Lakhovsky - 01/01/2016
Tratto da Il Segreto della Vita. Le onde cosmiche e la radiazione vitale
Vorrei qui indicare qual è, in certo modo, la filosofia della mia nuova teoria, di cui l’esposto fa l’oggetto di questo libro.
A qual fine esporre una nuova teoria della vita? La filosofia e la scienza non hanno forse preteso le mille volte di darcene la spiegazione fin dall’origine del mondo? E che cosa rimane di questi sforzi generosi? Non mi proverò di dimostrare al filosofo e particolarmente al metafisico l’utilità di una nuova concezione. Essi sanno meglio di me con quale avidità noi accogliamo qualunque speranza di una spiegazione migliore, la speranza in un progresso nella conoscenza dell’assoluto. La soddisfazione del desiderio umano basta a giustificare la novità dell’ipotesi.
È l’uomo in generale e soprattutto l’uomo di scienza che desidero convincere. Le conoscenze umane positive non sono soltanto costituite, come alcuni hanno tendenza a credere, dall’ammucchiamento dei fatti sperimentali. Questi fatti, in loro stessi non sono nulla senza l’idea che li cementa, che li ordina, che li classifica. L’avvenire della scienza risiede essenzialmente, allo stato di potenza, in qualche modo, nello sviluppo di queste idee direttrici: nell’ipotesi scientifica, per parlare chiaramente. Ogni scienza in particolare è un campo di esperienze, di cui le relazioni coi campi vicini, cioè con le altre scienze, sono più o meno rare e difficili. La medicina, la biologia, le scienze naturali hanno rapporti intimi le cui ramificazioni si estendono fino alla chimica. Per contro, esse paiono ancora separate, talora da compartimenti stagni dalle scienze fisiche, specialmente dall’elettricità e dalla radioelettricità. Ogni progresso nel cammino ascendente della conoscenza rivela un punto di vista nuovo, permette di esplorare meglio la distesa delle differenti scienze, di riconoscere il loro stato di avanzamento, di constatare i loro mutui rapporti e l’aiuto che esse possono apportare le une alle altre.
Le scoperte più recenti della fisica hanno appunto permesso di ricondurre all’unità i fenomeni multipli che essa pretende di analizzare con lo studio di tutte le radiazioni. Questo nuovo campo di azione è singolarmente fecondo se si pensa, che tutte le più nuove acquisizioni della fisica, e quindi delle scienze applicate, appartengono al dominio delle radiazioni; ioniche, elettroniche, ed atomistiche, studio delle radiazioni elettromagnetiche usuali; radioelettricità, telegrafia e telefonia senza fili, teleautografia, telemeccanica. Fino ad oggi, questa nozione originale di radiazione, che pare sia alla base di ogni conoscenza positiva, non ha lasciato il dominio delle scienze fisiche che per quello dell’industria, senza portare alcun contributo importante alle scienze naturali, il cui sviluppo pare soprattutto limitato a quello della chimica organica.
Credo sia venuta l’ora di allargare il campo e i mezzi d’azione della biologia, dotandola di nuovi strumenti presi in prestito agli ultimi progressi delle scienze fisiche. La mia teoria dell’origine della vita, che è oggetto di quest’opera, dev’essere questa nuova idea che collega l’uno all’altro due domini della scienza che fino ad oggi si ignoravano. Numerose ipotesi, sulle quali non insisteremo, sono state suggerite per spiegare le origini della vita ed i fenomeni biologici. Segnaliamo soltanto che le più recenti immaginano di semplificare il problema riconducendo questi fenomeni così complessi a fenomeni puramente chimici o meccanici. Anzi in rapporto allo sviluppo senza precedenti dei nuovi acquisti così fecondi della fisica, le ultime ipotesi biologiche appaiono un poco sempliciste. E finalmente, criterio supremo, esse non danno alcuna spiegazione soddisfacente di certi fenomeni primordiali, che la mia teoria arriva a spiegare.
Gettiamo uno sguardo a questi punti oscuri della biologia, sopra i quali desideriamo far luce. Tra i fatti più studiati dai naturalisti e dagli entomologi troviamo tutti quelli che si riferiscono al problema dell’istinto o del senso specialmente degli animali; malgrado l’accumulazione di questi fatti sperimentali, precisi ed indiscutibili, nessuna spiegazione netta è stata fornita. La mia teoria della radiazione degli esseri viventi, confermata da esperienze affermative, si accorda con questi fatti, di cui essa scopre il senso nascosto. Nello stesso modo, l’orientamento del volo degli uccelli, i problemi della migrazione trovano la loro spiegazione nei fenomeni di autoelettrizzazione degli esseri animati.
Che è mai dunque la radiazione universale degli esseri viventi? La mia teoria ne espone semplicemente i principi fondamentali e ne rivela la natura. Appoggiandosi sulle scoperte più recenti della scienza nel dominio delle radiazioni, essa dimostra, aiutandosi con analogie assai elementari, che la cellula, organismo essenziale di ogni essere vivente, non è che un risuonatore elettromagnetico, capace di emettere e di assorbire radiazioni di assai alta frequenza. Questi principi fondamentali includono l’intera biologia.
La vita? È lo squilibrio dinamico delle cellule, l’armonia di queste radiazioni multiple che reagiscono le une sulle altre.
La malattia? È lo squilibrio oscillatorio delle cellule, che proviene da cause esteriori. E, particolarmente, la lotta della radiazione microbica contro la radiazione cellulare. Poiché il microbo, essere unicellulare, agisce ugualmente per la sua radiazione. Se la radiazione microbica trionfa, è la malattia e, alla fine della resistenza vitale, la morte. Se la radiazione cellulare la vince è il ritorno alla salute.
L’interesse della mia teoria appare tanto più reale in quanto essa è meglio confermata da saggi recenti che, con la guarigione delle piante cancerose, sembrano aprire la via ad una nuova terapia del cancro, questa terribile malattia, che si è invano tentato di combattere. Le applicazioni della mia teoria, che permettono di render alle cellule tutta l’attività vitale della loro radiazione, daranno, a mio avviso, un trattamento specifico del cancro, particolarmente, e delle malattie dovute alla vecchiaia in generale. Non si potrebbe, in questo momento, fissare anticipatamente alcun limite a questi notevoli progressi che la mia teoria permette di considerare. Spero che l’avvenire mi darà ragione. All’infuori di queste applicazioni pratiche immediate, la mia teoria permette di spiegare, in grazia alla funzione della radiazione penetrante, il processo dell’origine della vita, la differenziazione delle cellule e delle specie viventi, il problema dell’eredità, in una parola, tutti i gravi problemi il cui insieme costituisce la scienza biologica.
Ho dato intenzionalmente a quest’esposto una forma assai semplice, affinché sia accessibile a tutti quelli che desiderano penetrare più innanzi nei segreti della scienza. Ho bandito qualsiasi fraseologia inutile così come la maggior parte dei termini tecnici speciali tanto numerosi nel vocabolario delle scienze biologiche ed elettriche. Dal vocabolario speciale della fisica, e particolarmente delle scienze della radiazione, non ho preso in prestito che qualche parola, ben conosciute in questo momento da tutti gli amatori di radiofonia, ed essi sono legione. Queste parole sono: la self-inductance, che caratterizza l’induzione elettromagnetica di un circuito; la capacità, che caratterizza la sua induzione elettrostatica; la resistenza elettrica, che caratterizza l’opposizione del circuito al passaggio della corrente; la lunghezza d’onda e la frequenza, grandezze inverse che caratterizzano la natura della radiazione. Le formule matematiche sono state completamente scartate. Le spiegazioni scientifiche utili sono date in nota ed esse non sono indispensabili alla comprensione dell’opera. La mia sola ambizione è difatti, che la mia opera possa esser compresa da tutti, anche da quelli che non hanno famigliarità colla lettura delle opere scientifiche. Sarei veramente troppo felice se avessi potuto soddisfarla.
G. L. Parigi, dicembre 1925
Tratto da Il Segreto della Vita. Le onde cosmiche e la radiazione vitale