La luce come fonte di vita - Intervista al Prof. Korotkov
Scienza e Fisica Quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
La rivoluzionaria ricerca di un fisico che spiega la luce come prima manifestazione di ogni forma di vita
Romina Alessandri - 09/08/2021
Intervista al Prof. Konstantin Korotkov – a cura di Romina Alessandri tratta da Scienza e Conoscenza n. 77
È un piacere per me poterla intervistare Prof. Korotkov, soprattutto in questo numero di Scienza e Conoscenza, dedicato alla LUCE e alle sue declinazioni in medicina e fisica. Su questo tema lei viene definito un “pioniere”: che tipo di ricerche ha fatto sulla luce?
Tutto il mio lavoro nella scienza ‒ più di 45 anni ‒ è legato alla luce. Mi sono laureato come fisico quantistico, in seguito ho lavorato con laser, luci LCD e la nostra tecnologia ‒ Gas Discharge Visualization (GDV - oggi Bio-Well) ‒ è il modo di registrare la luce emessa da diversi soggetti, compresi gli esseri umani.
L’ultimo numero della nostra rivista (n.76) era dedicato ai poteri della mente e della coscienza. A quali conclusioni è giunto nei suoi lunghi studi della coscienza?
Per oltre 40 anni ho fatto ricerche sui processi della coscienza e ora abbiamo molti approcci diversi per studiarla. La coscienza è una capacità che possiedono tutte le forme di vita di formare rappresentazioni astratte del mondo materiale esterno: in forma più semplice, la coscienza è la capacità di un soggetto di reagire alle informazioni ambientali e cambiare il suo comportamento in accordo con queste informazioni.
Tutti i soggetti biologici hanno coscienza, ma i livelli di coscienza tra loro sono diversi. Ho approfondito molto questo argomento nei miei libri. La coscienza è un fenomeno cosmico, è onnipresente, non ha confini, e insieme alla coscienza individuale si parla di coscienza collettiva come parte di un Campo Informato.
Esiste la possibilità di misurare scientificamente la coscienza?
Per introdurre la coscienza nel quadro scientifico abbiamo bisogno prima di tutto di sviluppare una teoria del suo funzionamento, che sarebbe in grado di spiegare diversi livelli di coscienza e prevedere alcuni nuovi fenomeni, come la guarigione a distanza, i medium e le esperienze fuori dal corpo. Ora le più promettenti sembrano essere le teorie basate sull’elettrodinamica quantistica.
Dobbiamo accettare la coscienza come un effetto del sistema, che non dipende da una particolare parte del corpo, anche se potente come il cervello, ma dal sistema nel suo insieme. Possiamo attribuire un certo livello di coscienza ad ogni cellula del corpo o all’organo particolare, ma per raggiungere un alto livello di coscienza abbiamo bisogno dell’attività coordinata di tutte le cellule, di tutti gli organi.
L’elettrodinamica quantistica opera con la nozione di un sistema, composto da molti elementi, per questo può essere applicata alla costruzione della teoria della coscienza. Si possono trovare molti articoli pubblicati su questo argomento e, senza essere un matematico, è assolutamente impossibile capirne l’importanza e il significato. I lettori interessati possono fare riferimento ai lavori di Mari Jibu, Kunio Yasue, Emilio Del Giudice, Giuseppe Vitiello e altri importanti teorici.
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