La teoria del Multiverso: da Star Trek alla teoria delle stringhe
Scienza e Fisica Quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
Isabella Rigillo - 22/09/2017
La teoria dell’inflazione cosmica – secondo cui l’Universo si è espanso in modo esponenziale - ipotizza che viviamo non in un Universo, ma in un Multiverso cioè tanti forse infiniti universi come il nostro: ci muoviamo in punta di piedi poiché è facile andare nella fantascienza o nella filosofia o altrove.
Già Giordano Bruno ipotizzò la presenza di molti mondi abitati e un universo infinito, ci guadagnò come sappiamo il “ Nobel del rogo” a Campo dè Fiori.
Varie sono le teorie scientifiche che si sono occupate degli universi paralleli: in questo breve articolo si tratterà solo di alcune di queste ricerche.
Abbiamo visto nel film “Generazioni” della saga Star Trek una grande stringa che mette a rischio l’Enterprise con tutto l’equipaggio, distrugge un’altra nave spaziale e alcuni dei superstiti raccontano a bordo dell’Enterprise di un mondo chiamato Nexus dove tutto è possibile. Il capitano Jean Luc Picard vi trova la moglie e i figli che avrebbe voluto avere e il nipote che nell’altra realtà era morto.
Infinitamente piccolo e infinitamente grande
La materia è formata da minuscole corde vibranti sospese in uno spazio a più dimensioni: 11. Il nostro mondo ne ha tre di dimensioni, quindi le stringhe ne hanno sette in più. Queste stringhe sono immerse nell’iperspazio (quello nel quale si muovono i nostri miti della fantascienza), a loro volta potrebbero essere unite a membrane a tre dimensioni o anche più, la particolarità è che ogni membrana costituisce un Universo diverso. La cosa interessante è che l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande si “somigliano” con la teoria delle stringhe, poiché a livello microscopico abbiamo stringhe di energia che vibrano a una certa lunghezza d’onda e si aggregano per formare le particelle. Ciò che accade nello spazio lo abbiamo visto ben rappresentato in Star Trek: abbiamo delle super stringhe in movimento cariche di energia. Quando una membrana viene in contatto con un’altra succede un disastro, ricordiamo ancora il Big Bang, qualcuno ipotizza sia stato l’effetto di uno scontro tra membrane. Ci avviciniamo alla teoria delle Superstringhe o teoria del Tutto che avrebbe dovuto unificare e rivoluzionare gli studi della Fisica moderna.
Il Multiverso
Nella teoria del Multiverso si utilizza la capacità delle particelle di stare in più luoghi contemporaneamente, insomma si passa alla Meccanica Quantistica. Tutto ciò che può accadere accadrà. Quindi, negli universi paralleli al nostro, tutto ciò che non riusciamo a portare a termine o a realizzare i nostri doppi, tripli, lo faranno, nel bene e nel male. Inoltre, le regole che rappresentano le leggi fondamentali della natura nel nostro universo in un altro potrebbero avere forme differenti, cioè tipi e proprietà delle particelle elementari possono differire da un universo a un altro. Gli altri universi sono vicini al nostro e sarebbero invisibili perché immersi in uno spazio a più dimensioni, unici elementi che potrebbero saltare da un universo all’altro sarebbero i gravitoni. La forza di gravità risulterebbe debole proprio perché condivisa. Per ora restiamo su un campo teorico da confermare.
Leggi anche
Mentre il comportamento delle particelle è stato studiato e registrato da più gruppi di esperti, la presenza dell’osservatore è fondamentale per la misurazione dell’evento e proprio questa porta alla modificazione dello stato della particella che in seguito sarà vista da tutti nello stesso posto. Lo stato quantistico dopo la misurazione è una sovrapposizione di due mondi interi. Nella misurazione un altro universo si è separato dal primo con un risultato diverso dal precedente. L’osservatore stesso si divide in molti osservatori che vivono in molti mondi possibili, paralleli e reali. Studiosi americani stanno lavorando su questa ipotesi e se verrà confermata vorrà dire che le regole del mondo microscopico quantistico saranno valide anche per la definizione dei molti mondi del multiverso. Come conferma di questa teoria si dovrebbe arrivare a dimostrare l’esistenza di una lieve curvatura spaziale negativa nel nostro universo, cioè nello spazio ci si dovrebbe spostare lungo curve e non seguendo linee rette. Un modo per accorciare le distanze e ritornare sull’Enterprise.