La parola: il suono che crea la realtà
Scienza e Fisica Quantistica
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Secondo il pensiero indiano il concetto di Vibrazione e quindi di Suono, una modalità percettiva delle vibrazioni, è alla base della rappresentazione della realtà.
Antonio Morandi - 14/10/2021
I Veda e gli altri antichissimi testi sapienziali indiani descrivono la realtà come derivante da un’intreccio di vibrazioni e suoni; la vibrazione, il suono, la parola, sono considerati la radice della creazione e del supporto dell’universo.
Una vibrazione primordiale, un suono ontologico, “Om” o “AUM”, ha dato origine all’Universo rompendo una simmetria tesa ed assoluta. Tre fasi: movimento, resistenza al movimento ed equilibrio compongono l’oscillazione generatrice della realtà, Rajas, Tamas e Sattva sono i loro nomi in sanscrito. Vengono chiamati MahaGuṇa, ovvero le Grandi Qualità, che in varia forma, combinazione e frequenza costituiscono il reale manifesto.
Dalla loro combinazione si generano tutti fenomeni visibili ed invisibili, tutto ciò che costituisce l’Universo in tutte le sue manifestazioni. La vibrazione della vita La vibrazione originale si moltiplica, combina, somma e sottrae in una continua danza di creazione ed annichilazione.
I fenomeni del reale vengono così creati e dissolti, la realtà prende forma ed inizia la storia; tutto è formato dalle permutazioni e combinazioni della vibrazione primordiale, una sinfonia in chiave Om, che plasma mente, sensi e realtà materiale.
Le vibrazioni più lente ed ampie danno luogo a quello che le percezioni, date da vibrazioni invece più veloci e intense, riconoscono al contatto come materia. I cosiddetti cinque elementi o Pañca Mahābhūta prendono forma e costruiscono così la realtà materiale.
Rappresentano differenti stati di movimento e di oscillazioni che esprimono, associate alle possibilità percettive umane, la loro unicità attraverso “proprietà” caratterizzanti.
Essi sono in sintesi stati vibrazionali che entrano in risonanza con l’essenza anch’essa costituita da vibrazione dei sensi, ed è in questo contatto che prende forma la percezione che arriva alla coscienza.
I Pañca Mahābhūta sono chiamati Ākāśa (etere), Vāyu (aria), Tejas (Fuoco), Jala (Acqua) e Pṛthvī (terra) descritti in ordine crescente di densità. La sequenza di densità incrementale dei Pañca Mahābhūta racchiude in sé un elemento di primaria importanza: ogni elemento più denso poiché derivante dal precedente meno denso, ne contiene così tutte le proprietà.
Quindi l’elemento meno denso ha una informazione e potenzialità creativa ed evolutiva, mentre quello più denso racchiude in sé l’informazione attuata del sistema. Comprensibilmente, le proprietà dei singoli elementi sono progressivamente più articolate e complesse man mano che si progredisce nella sequenza.
Ākāśa è caratterizzato dalla diffusibilità, Vāyu dalla capacità di pressione, Tejas da calore radiante, Jala dall’attrazione vischiosa e Pṛthvī dall’attrazione coesiva. Ognuna di queste proprietà è definita e resa possibile sulla base della precedente. [continua...]
CONTINUA LA LETTURA SU SCIENZA E CONOSCENZA N.78
- La stretta relazione fra suono e Ākāśa
- Il suono che crea: OM
- Le onde sonore, i battiti della vita
- Le parole come energia che vibra
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