Oltre l'Invisibile: l’Etica della tecnologia secondo Federico Faggin
Consapevolezza
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Federico Faggin, lo scienziato italiano inventore del microprocessore e pioniere dell'informatica moderna, oggi pone l'accento su un concetto che, nell'era dell'intelligenza artificiale, risulta profondamente innovativo: la centralità della coscienza umana e del libero arbitrio. Come possiamo definire il ruolo dell'etica in questo contesto? La coscienza umana ha bisogno di un'etica che guidi le sue scelte? E quale sarà il futuro della nostra consapevolezza in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia?
Francesca Lanza - 08/01/2025
Una scienza al servizio dell’umano
In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale sta prendendo sempre più spazio nella nostra vita quotidiana, il pensiero di Faggin offre una riflessione profonda sull'essenza dell'essere umano e sul rapporto tra uomo e tecnologia. Faggin sottolinea che l'intelligenza può essere uno strumento potentissimo, ma deve essere utilizzata con un occhio rivolto al bene comune e con una chiara comprensione dei limiti della macchina rispetto alla straordinaria complessità della coscienza umana.
È questo uno dei temi centrali del suo ultimo libro "Oltre l'invisibile", in cui lo scienziato auspica una scienza al servizio dell'essere umano.
Nel cuore della riflessione di Faggin vi sono il libero arbitrio e la coscienza, due elementi che rendono l'essere umano insostituibile e ineguagliabile. Alla domanda cruciale: la macchina riuscirà mai a sopraffare l'uomo? La risposta è ferma: no. L’essere umano ha una "marcia in più" rispetto alla macchina, ed è la coscienza. Questa non risiede nel corpo fisico, ma in un campo quantistico, una realtà più profonda che va oltre lo spazio-tempo.
"La nostra coscienza non è riducibile a processi fisici," afferma, evidenziando come la scienza materialista e riduzionista abbia ignorato questa dimensione fondamentale, la coscienza è “irriducibile”.
In questo senso, il progresso tecnologico, inclusa l'intelligenza artificiale, non può mai diventare un fine in sé. La tecnologia deve essere uno strumento per migliorare la vita delle persone, ma sempre nel rispetto di ciò che ci rende unici: la coscienza, il libero arbitrio e l’etica. Guardare oltre l'invisibile significa riconoscere proprio questo, rendersi conto che la dimensione più importante dell'essere umano non è quella che può essere replicata da macchine o algoritmi; la coscienza, i valori e la spiritualità sono aspetti che nessuna intelligenza artificiale potrà mai sostituire
Intelligenza artificiale: un servizio per l'umanità e non un sostituto
L'intelligenza artificiale, dunque, deve essere sviluppata come uno strumento al servizio dell'umanità, piuttosto che come sostituto della sua intrinseca complessità.
Durante una conferenza magistrale tenutasi a Bologna in occasione della presentazione del suo libro Federico Faggin ha espresso molto chiaramente il suo pensiero: “Mi irrita molto il fatto che l’IA venga presentata come sostitutiva della nostra intelligenza invece che come complementare, come un aiuto. Essa viene, cioè, presentata come qualcosa che, ora o fra cinque anni, diventerà migliore di noi. È un enorme menzogna: essa non sarà mai migliore di noi, perché siamo stati noi a crearla, non viceversa”.
Allo stesso tempo, in Irriducibile scrive: “se un computer o un robot fosse lasciato a operare completamente da solo i risultati sarebbero probabilmente catastrofici”.
È fondamentale, dunque, la creazione di un quadro etico per la gestione dell'IA, che non rappresenta semplicemente una questione tecnica, ma si configura come una responsabilità morale imprescindibile. In un'epoca in cui la tecnologia avanza a ritmo serrato, è fondamentale assicurarsi che l'IA non diventi un veicolo di oppressione, ma piuttosto un mezzo per elevare e arricchire l'esperienza umana.
Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile un’alleanza strategica tra governi, imprese e sviluppatori; solo così, attraverso una cooperazione sinergica possiamo garantire che l'intelligenza artificiale rimanga uno strumento volto a migliorare la qualità della vita, proteggendo allo stesso tempo i valori fondamentali come la coscienza e il libero arbitrio.
Francesca Lanza