Pierluigi Ighina, l'atomo magnetico e il Codice Primo
Massimo Citro - 01/01/2016
Secondo Ighina, gli atomi avrebbero assorbimenti diversi a seconda della materia alla quale appartengono e le forme dei corpi dipenderebbero da alterazioni delle sue vibrazioni. Il grande scienziato, che per tutta la lunghissima esistenza abitò sempre nella sua Imola, aveva finito per classificare la materia a seconda delle pulsazioni degli atomi, scoprendo che ce n’erano alcuni di gran lunga più piccoli e veloci degli altri, che si spostavano con una specie di movimento riproduttivo permanente. Era riuscito a vederli grazie a un microscopio atomico lenticolare di sua invenzione, che ingrandiva di un miliardo e duecento milioni di volte. L’atomo magnetico è descritto come una struttura in perenne movimento, e sembra frenato da cinque canaletti di atomi assorbenti: al centro è una dilatazione prodotta dalla pulsazione dell’atomo stesso.
L’atomo magnetico, pulsando, irradia energia nello spazio circostante e questa energia è visibile, nella fotografia, come un sottile cerchio luminoso attorno all’atomo centrale. Tale circoletto energetico si può espandere a formare un circolo più grande fino ad esaurire la pulsazione: il susseguirsi dei circoletti li fa adagiare l’uno sull’altro, a formare uno scudo protettivo che nasconde l’atomo centrale.
Ecco cosa trovi nella versione integrale dell'articolo su scienza e conoscenza n. 39
- Che cos'è l'atomo magnetico
- Il ritmo e la teoria del codice primo
- Le scoperte e gli esperimenti di Pierluigi Ighina
- Bibliografia di riferimento