Quel genio di Nikola Tesla: intervista a Massimo Teodorani
Daniel Tarozzi - 01/01/2016
Nel tuo libro ad un certo punto affermi che Tesla da molti è considerato secondo al solo Leonardo Da Vinci e si intuisce che le sue invenzioni le sue teorie sono state molto più rivoluzionarie di quelle dello stesso Einstein. Secondo te è così?
Per la sua verve inventiva – e non dimentichiamo che l’apporto di Tesla non si basava su chiacchiere o speculazioni bensì su fatti concreti e sperimentali – è francamente difficile trovare altri geni della storia che, per la quantità e qualità di innovazioni prodotte, abbiano l’onore di essere secondi solo a Leonardo. Ma qui mi riferisco alle invenzioni di Tesla, ovvero alle sue creazioni tecnologiche.
Per quanto concerne invece le teorie fisiche, certamente Einstein ha superato di gran lunga Tesla (anzi: non possono essere fatti paragoni, che nemmeno reggerebbero) e per una ragione ben precisa. Einstein supportava le sue teorie, di per sé davvero rivoluzionarie per quei tempi, con un apparato matematico estremamente sofisticato ed efficace, riuscendo così a trasmettere le nuove idee alla comunità scientifica seguendo il “gergo quantitativo” adottato da tutti noi scienziati: non si tratta di un eufemismo formale ma dell’architettura stessa del metodo scientifico. Tesla, è vero, soprattutto nella seconda parte della sua vita si dedicò anche all’elaborazione di teorie fisiche. Il problema è che, per quanto queste sue idee fossero decisamente rivoluzionarie e anche coerenti in sé stesse, esse avevano e mantenevano comunque un carattere solo qualitativo (anche se non esattamente speculativo), seppure esse fossero effettivamente considerazioni nate direttamente dai *fatti* prodotti da Tesla stesso, ovvero le sue sperimentazioni e le sue invenzioni.
Per lui scrivere di scienza significava stendere una specie di diario ed elenco di riflessioni scaturito dalle sue esperienze: ma non è così che funziona la scienza quando arriva il momento di pubblicare i risultati. Probabilmente lui ignorava la cosa, in quanto più preso dal soddisfare la propria curiosità intellettuale piuttosto che dal sentire il bisogno/dovere di condividere la sua esperienza con gli altri scienziati. Per questa ragione molte delle sue idee (fatta eccezione per quelle che si sono rivelate *utili* alla società nel suo insieme, e, ovviamente, all’accademia) non sono state accettate (e non a torto) dalla comunità scientifica. In questo Tesla non è riuscito certamente a essere rivoluzionario quanto lo fu Einstein perché non riuscì a trasformare in vere teorie quelle che erano di fatto solo sue “ipotesi di lavoro”, per quanto esse fossero scaturite dalla sua più che pragmatica esperienza.
Ciò non toglie che anche il coinvolgimento di Tesla in fisica fondamentale, seppur a livello quasi esclusivamente concettuale, non abbia aperto le porte a successive ricerche relative a teorie solidamente fondate come ad esempio le varie branche della meccanica quantistica e la fisica subnucleare. Sicuramente se Tesla avesse adottato le stesse procedure usate da Einstein nel presentare i risultati, egli sarebbe stato rivoluzionario anche nel campo della fisica oltre che in quello della tecnologia. Anzi, dirò di più: se Tesla avesse matematizzato i suoi lavori avrebbe fatto una verifica lui stesso di ciò che è effettivamente vero selezionandolo da ciò che invece è frutto di sue mere aspettative.
Edison, Marconi e chissà quanti altri hanno avuto una fama molto più grande di quella di Tesla, eppure le loro invenzioni non sono minimamente paragonabili. In particolare Edison, dopo aver “assunto” Tesla alle sue dipendenze, lo ha contrastato per tutta la vita. Qual è la più grande differenza tra Edison e Tesla?
Non si può certamente negare il valore fattuale di Edison e (soprattutto) di Marconi, i quali hanno dato moltissimo alla tecnologia, innovandola radicalmente e rivoluzionando il mondo in senso reale e globalizzato. Ma si può senza alcun dubbio anche affermare che le invenzioni di Tesla sono state largamente più rivoluzionarie – proprio perché ben funzionanti e utilizzate su larga scala – di quelle di Edison, ad esempio. Basta solo pensare alla differenza di efficienza tra corrente continua e corrente alternata e tra le obsolete lampadine ad arco di Edison con quelle a fluorescenza e ad alto rendimento di Tesla. E poi Tesla era molto meno succubo del “dio denaro” di quanto non lo fosse Edison.
Quanto all’invenzione della radio, non penso sia realmente successo che Marconi avesse “rubato” le idee di Tesla (anche se Marconi si era accuratamente informato sulle coeve ricerche di Tesla), ma che semplicemente fossero arrivati entrambi allo stesso risultato seppur per vie differenti. Certamente è un fatto assodato (anche legalmente) che Tesla fu il primo a inventare la radio, anche se forse non così sofisticata come la versione di Marconi. Spesso, nei periodi della storia, all’improvviso avvengono come invenzioni simultanee nel mondo, ma questo il più delle volte non è dovuto alla disonestà dell’uno o dell’altro ma ad una stranissima “sincronicità” che accade spesso nei punti di svolta dell’umanità. Comunque se dovessi scegliere tra gli avversari di Tesla, Edison e Marconi, sceglierei Marconi.
Quali, secondo te, le principali invenzioni di Tesla?
Non è uno scherzo elencarle tutte, ma ci provo lo stesso. Il motore a induzione e la corrente alternata da esso prodotta, il trasmettitore ad amplificazione con cui riusciva a trasmettere energia a distanza e senza cavi, le lampadine a fluorescenza, la radio, il radar, il tubo catodico, la tecnica radiografica a raggi X, il tachimetro, l’iniettore elettrico dei motori, la turbina senza pale, metodi per l’imbrigliamento dell’energia solare e dei raggi cosmici, i circuiti elettrici sintonizzati, i sistemi a radiocomando, i principi dell’aereo a decollo verticale, le porte logiche e la robotica, il risonatore meccanico ed elettrico, le armi a energia diretta, la macchina elettroterapica. E sono solo la parte più nota, che riguarda esclusivamente le invenzioni effettivamente scaturite col tempo in qualcosa di reale e non solo di semplici brevetti … Tutte queste invenzioni sono state effettivamente realizzate e costituiscono il corredo tecnologico della nostra vita di tutti i giorni. Per questa ragione tutta l’umanità deve moltissimo a Tesla.
E le più grandi intuizioni, ancora non realizzate?
Ritengo che l’intuizione più grande sia stata quella di pensare di estrarre energia dal “vuoto”, cosa che faceva parte dei grandi sogni di Tesla. I fisici, ancora ai giorni nostri, pur dimostrando che il vuoto quantistico non è un vero vuoto bensì un ribollire di particelle virtuali che nascono e muoiono ad ogni istante e pur avendo provato (come ad esempio attraverso l’esperimento di Hendrik Casimir e la sua verifica sperimentale nel 1997) che il vuoto è effettivamente in grado di esercitare una pressione sulla materia, per ora sono riusciti a estrarre solo una quantità davvero irrilevante di questa energia. Tutto ciò potrebbe dipendere da qualche lacuna nella teoria matematica che deve essere ancora colmata o dalla mancata conoscenza di fattori e/o parametri che ancora ci sfuggono.
Pretendere invece di sbandierare ai quattro venti che alcuni “inventori fai da te” dei giorni nostri, per quanto ingegnosi siano alcuni di essi, avrebbero imbrigliato la cosiddetta “energia libera” o stiano liberamente sfruttando la “componente scalare” del campo elettromagnetico, è un’affermazione ancora del tutto indimostrata se non nella fantasia sfrenata dei cultori della New Age e in taluni spettacolarismi gratuiti a-la-Youtube. Con ciò non si intende affatto sminuire il lavoro e il grande impegno degli attuali “liberi inventori” nella loro (empirica, ma non esattamente scientifica) ricerca della “energia libera”; al contrario alcuni di loro meritano molti apprezzamenti per i loro sforzi. Semmai si biasima abbastanza duramente coloro (e, di solito, non si tratta dei nuovi inventori, bensì di coloro che ne strumentalizzano l’operato) che sparlano senza cognizione di causa di queste tematiche. Non dimentichiamo – e questo lo dico senza vergognarmi di appartenere in buona sostanza alla scienza dell’establishment – che, soprattutto grazie alla rete internet, girano oggi idee del tutto sconclusionate per non dire demenziali (o, in certi casi, addirittura millantatorie), che ben poco hanno a che vedere con il pensiero originale e con le azioni concrete di Nikola Tesla.
Un’altra intuizione di Tesla non ancora realizzata è la cosiddetta “propulsione ad elettrogravità”, in grado potenzialmente di vincere il campo gravitazionale utilizzando campi elettromagnetici al fine di permettere la auto-sostentazione di macchine volanti, e anche la possibilità di manipolare lo spazio e il tempo utilizzando campi magnetici rotanti. Il tema (anche se tenuto pubblicamente a basso profilo) è di grande attualità e ci stanno tuttora lavorando da 13 anni anche alcuni scienziati della NASA del “Breakthrough Propulsion Physics Program”, ma al momento non sembra siano stati ottenuti risultati realmente probanti o conclusivi. Non posso comunque escludere che taluni progetti, soprattutto di natura militare, siano tuttora mantenuti segreti. Tutto il resto è mera mitologia e favolistica ufologica.
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