Le principali riviste scientifiche modificano i contenuti dei lavori di ricerca?
Romina Alessandri - 01/01/2016
Ho letto con interesse crescente un articolo sul Corriere/scienze in cui si parla del Premio Nobel per la Medicina Randy Shekman.
Ci tengo a diffondere l'articolo anche se risale a dicembre dell'anno scorso.
Credo sia giusto darne voce sulla nostra testata on line perchè la nostra redazione condivide il punto di vista di questo Premio Nobel e soprattutto perchè Scienza e Conoscenza ha fatto della libertà di informazione la sua bandiera.
Il dottor Shekman contro la casta delle riviste scientifiche
Il coraggioso dottore, durante la consegna del Premio Nobel a Stoccolma ha candidamente reso pubblica la sua opinione sulle principali riviste scientifiche mondiali, bollandole come tiranne dell'informazione che distorcono i risultati scientifici a piacere e in base alle proprie convenienze commerciali.
Dopo le prime affermazioni generiche si focalizza su diversi punti basilari su come dovrebbe essere gestita la ricerca fra cui:
- le pressioni continue che vengono fatte sui ricercatori perchè vengano pubblicate le loro ricerche portano gli scienziati a tralasciare ciò che non ha un immediato riscontro mediatico a favore delle ricerche più trendy (alla moda) su scala mondiale.
- Un esempio di ciò è dato dall'accademia delle scienze Cinese che è pronta a versare fino a 22.000 euro agli autori che riescono a pubblicare sulle riviste più prestigiose.
- La scienza non può pensare alla ricerca come "edizione limitata" per un pubblico ristretto di persone, la scienza non deve fare marketing.
- La scienza e la ricerca devono essere un bene da cui tutti possono trarre giovamento, e a cui tutti possono accedere. Per questo propone una scienza open-access in modo che tutti i ricercatori di valore possano avere la pubblicazione delle loro ricerche e scoperte.
Il dottor Randy Shekman è un biologo americano, premiato per aver scoperto il meccanismo che regola il trasporto di molecole dentro le cellule. Oltre a ciò è sicuramente un uomo che non ama (come noi) i giochini dell'establishment scientifico e con grande coraggio ha ribadito il suo punto di vista davanti a milioni di persone. Condividiamo, quindi, con piacere!