Tecnologia 5G: modifica il nostro DNA risuonando con le sue strutture frattali
Scienza e Fisica Quantistica
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Lʼuomo è una sofisticata e delicata macchina elettromagnetica che vive di segnali, frequenze, codici di riconoscimento: in tutto questo come interferiscono i campi elettromagnetici esterni e in particolare la nascente tecnologia 5G?
Fausto Bersani Greggio - 25/05/2020
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza #72
Lʼuomo è una sofisticata e delicata macchina elettromagnetica che vive di segnali, frequenze, codici di riconoscimento. A un livello molto elementare basti pensare all’attività elettrica del cuore, del cervello o dei muscoli. Tuttavia per capirne a fondo il funzionamento la biochimica non è sufficiente. Ifuturi progressi della medicina saranno possibili se i medici lavoreranno accanto ai fisici. Solo così comprenderemo i livelli più sottili e profondi, i “meccanismi che comandano i meccanismi”.
Il concetto di risonanza
Il problema delicatissimo è quello di determinare come reagisce il campo elettromagnetico endogeno nei diversi distretti del corpo umano quando questo è esposto a un campo elettromagnetico esterno. In questi casi atomi e molecole possono essere distorti nelle loro configurazioni e nei loro equilibri funzionali. I resoconti di vari studi documentano “effetti finestra” in cui si presentano complesse risposte biologiche (bio-effetti) non lineari e selettive: al di fuori di determinati intervalli di frequenze e intensità, in genere, non si ha alcuna reazione. In altre parole, l’effetto accade solo sotto l’influenza di “sottili risonanze” e non necessariamente l’effetto risulta più evidente quando il campo applicato “fa la voce grossa”. Non è un semplice problema di intensità espositiva.
OGNI SISTEMA, MICROSCOPICO O MACROSCOPICO, È IN GRADO DI OSCILLARE
E LO FA CON FREQUENZE CARATTERISTICHE,
LE COSIDDETTE “FREQUENZE PROPRIE” DI VIBRAZIONE
Proviamo ad approfondire il concetto di risonanza. Partiamo dalla nota storia del ponte Tacoma Narrows Bridge che, il 7 novembre 1940, crol- lò sotto le raffiche periodiche del vento. Non fu certo solo la pressione del vento a farlo crollare, ma la cadenza delle raffiche, cioè la frequenza. Questa frequenza risultò molto vicina alla frequenza di vibrazione “propria” di una delle strutture portanti; in questo caso, la pressione trasmessa dal vento venne amplificata a un livello tale che il trasferimento di energia fece crollare il ponte. È lo stesso fenomeno in virtù del quale se facciamo vibrare un diapason con un martello, altrettanti diapason aventi la stessa frequenza del primo e posti in sua prossimità, risuoneranno senza venire percossi. Analogo è anche il meccanismo uditivo in cui la membrana del timpano risuona con le onde sonore che vengono emesse nell’aria riconoscendole e decodificandole in un linguaggio grazie al sistema nervoso, naturalmente entro un certo spettro di frequenze che rappresenta la nostra capacità uditiva, né più né meno di quanto accade alle cellule della nostra retina (coni) che, come vere e proprie antenne, riconoscono determinate frequenze elettromagnetiche che chiamiamo colori.
In generale si può dire che ogni sistema, microscopico o macroscopico, è in grado di oscillare e lo fa con frequenze caratteristiche, le cosiddette “frequenze proprie” di vibrazione.
La risonanza è la capacità che ha il sistema di aumentare l’ampiezza di oscillazione in corrispondenza di sollecitazioni esterne sintonizzate esattamente sulle frequenze proprie di vibrazione. In questo caso, in modo molto efficiente, il sistema assorbe, amplificandola, l’energia ceduta da una perturbazione...
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