Il grande orecchio è in ascolto, intervista a Luca Vignali
Terapie e trattamenti olistici
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Campane di cristallo, tibetane, diapason: la terapia del suono sfrutta le capacità risonanti del nostro corpo per creare benessere, nell'intervista a Luca Vignali scopri quanto è importante la musica per la nostra vita
Redazione - Scienza e Conoscenza - 07/01/2019
Tratto dall'articolo Il grande orecchio è in ascolto, intervista a Luca Vignali a cura dalla Redazione apparso su Scienza e Conoscenza 66.
Tutti ne abbiamo fatto esperienza, anche se forse non abbiamo considerato la cosa con la dovuta attenzione: i suoni, anche quelli che incontriamo nella vita quotidiana, li ascoltiamo non solo con le orecchie, ma anche e soprattutto con il corpo. Pensiamo al rimbombo di un elicottero che vola basso sul tetto della nostra casa, facendo tremare i vetri delle finestre: che effetto ha sul nostro corpo se ci lasciamo attraversare da questo fragore sonoro? Come lo percepiamo? Luca Vignali, direttore d’orchestra e musicoterapeuta, ci introduce al tema della terapia del suono, parlandoci del nostro corpo come di uno strumento risonante.
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Il suono è stato usato per scopi terapeutici fin dall’antichità e ancora oggi viene usato a questo scopo in alcune medicine e conoscenze tradizionali. In che modo queste culture tradizionali vedono e utilizzano il suono?
Il suono è parte integrante di alcune antiche culture e tradizioni che io ho avuto modo di conoscere e sperimentare in prima persona. Sono stato in Tibet per oltre un anno e ho avuto esperienze anche presso gli sciamani siberiani. In queste culture il suono fa parte sia dell’esperienza meditativa che di quella medico curativa: si tratta di tecniche antichissime che non si apprendono sui libri, ma si tramandano oralmente e con l’esperienza diretta. Bisogna essere animati da una sensibilità particolare per cogliere questi insegnamenti e per saperli ritrasmettere: ci vogliono anni di preparazione e di ascolto paziente e costante.
Noi crediamo di percepire i suoni solo attraverso le orecchie. Oggi sappiamo che il suono viene percepito attraverso tutto il corpo. Ci puoi spiegare in che modo il corpo, nella sua interezza, reagisce ai suoni?
Siamo abituati a pensare che le orecchie siano il senso deputato all’ascolto, ma se pensiamo alla nostra esperienza di tutti i giorni ci rendiamo semplicemente conto che non è così. A tutti è capitato di sentire come un rumore o un suono particolarmente profondo e intenso facciano vibrare tutto il nostro corpo, anche al suo interno. Quando parlo di ascolto, io intendo sempre quello che possiamo esperire attraverso il “grande orecchio” ovvero attraverso il corpo nella sua interezza. Ricordiamoci inoltre che il nostro corpo è composto, indicativamente, per il 70% da acqua e che il suono viaggia più velocemente in un liquido piuttosto che nell’aria: anche per questo il corpo umano è uno straordinario sistema risonante.
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Il fatto che il corpo umano sia un sistema vibrante complesso che risuona, per cui risponde a diversi tipi di frequenza, riveste un ruolo cardine nel campo del sound healing. Esistono infatti molte frequenze che hanno effetto su di noi e alle quali possiamo reagire. Le diverse parti del corpo, gli organi, le ossa, i tessuti possiedono determinate frequenze di risonanza, il cui insieme origina un complesso armonico, il nostro personale grado di frequenza. Siamo come una straordinaria orchestra che sta suonando e creando la suite of the self, “la musica del sé”. Le frequenze di risonanza di quel particolare individuo possono aiutarlo a ritrovare un benessere non solo fisico, ma anche psichico, fondamentale: possono riportare l’individuo in uno stato di armonia, con se stesso e con l’ambiente esterno.
Come possiamo fare esperienza del fatto che tutto il nostro corpo vibra e risuona?
La cosa è semplice. Se ti avvicini a qualsiasi fonte sonora, qualunque essa possa essere, stando attento e ponendoti in ascolto con il "grande orecchio", sentirai sicuramente il tuo corpo vibrare. È ovvio che il suono di un tagliaerba è molto diverso dal suono di un’orchestra sinfonica, e magari da una musica di Beethoven o di un altro compositore. Ma in fondo è la stessa cosa. Non c’è tanto da spiegare.
Sempre rispetto alla terapia del suono – o soundhealing – quali sono gli strumenti che tu usi nella pratica?
Nella pratica io integro il ovimento fisico all’utilizzo della voce – non nel senso tradizionale ovviamente – all’utilizzo di strumenti quali le campane tibetane, le campane di cristallo e i diapason terapeutici, che utilizzo per la suonopuntura. Per quel che riguarda le campane tibetane e di cristallo, si tratta di strumenti che hanno decine e a volte centinaia di anni, che mi sono stati donati dai miei maestri e che hanno poco in comune con gli strumenti che possiamo facilmente trovare in commercio. Anche la suonopuntura con i diapason è una tecnica molto interessante che dà risultati immediati in termini di benessere. La scelta di uno strumento piuttosto che di un altro dipende dall’incontro con la persona, e anche dai disturbi che questa presenta: Le campane di cristallo, ad esempio, essendo composte di silicio, risuonano molto bene con la nostra struttura ossea, in cui è presente questo elemento chimico.
Quali sono i benefici principali che si possono avere con il sound healing?
I benefici sono veramente a trecentosessanta gradi. Si possono ottenere miglioramenti per tutte le patologie, per il benessere generale, per la salute emotiva oltre che fisica. Ovviamente non parlo di miracoli, ma sicuramente di benefici tangibili e reali. Il sound healing funziona perché si basa sull’assunto per cui ogni cosa vibra, incluso il nostro corpo. Quasi ogni tipo di sound healing tende a potenziare e perfezionare la frequenza di risonanza di una parte del corpo fisico, emotivo, mentale e spirituale. Quando queste frequenze di risonanza vengono utilizzate sul nostro corpo, possiedono la capacità di caricare l’energia delle cellule “fuori armonia”, riportandole a uno stato di salute.