Respiro, Mente e Yoga
Federica Gorni - 01/01/2016
Il respiro è tanto importante, quanto è trascurato e sottovalutato. Senza respirare, si muore. Eppure non diamo alcuna importanza al respiro, a come respiriamo, a come il respiro influenza l'attività di ogni nostra singola cellula, alla stretta correlazione tra respiro, mente ed emozioni. Una persona arrabbiata o in ansia ha generalmente un respiro molto corto e un po’ affannoso, mentre una persona calma e serena solitamente respira in modo lento e profondo. L’interrelazione è a doppio senso: come il nostro stato d’animo influisce sul nostro modo di respirare, così il nostro respiro può influire sul nostro umore.
Il respiro è l’unica funzione vegetativa autonoma che può essere alterata dalla coscienza, cioè possiamo decidere come respirare: se rallentare, velocizzare o ampliare il respiro. Questo significa che c’è un centro nervoso (il bulbo), collocato nel cervello, che comanda la respirazione. Quindi il cervello comanda il respiro, ma a sua volta il respiro è in grado di influenzare il cervello e le sue funzioni – il sistema neurovegetativo, il ritmo cardiaco, la pressione arteriosa, la produzione di neurotrasmettitori e ormoni. Numerosi studi scientifici confermano questi collegamenti, che in parte possiamo tutti noi percepire facilmente: ad esempio quando corriamo, il ritmo del respiro accelera e i battiti del cuore aumentano.
Respiro veloce e respiro lento
Gli esseri umani respirano in media tra le 15 e le 30 volte al minuto, quindi circa 21.600 volte al giorno. La respirazione alimenta la combustione di ossigeno e glucosio, producendo energia per permettere a ogni nostro processo vitale di realizzarsi, dal semplice movimento fisico, fino ai processi mentali (quelli che consumano più energia nel nostro organismo!). Più velocemente respiriamo, più si attiva la circolazione del sangue e di tutti i fluidi nel nostro corpo. Questo stimola l’attività neuromuscolare, che fa si che consumiamo più energia, perché il nostro organismo deve convertire più ossigeno e glucosio in energia attraverso la respirazione interna cellulare. Di conseguenza il nostro sistema è più affaticato, l’insorgere di disturbi sarà più facile e la nostra vita sarà più breve.
Una respirazione più lenta, ritmica e profonda consuma, invece, meno energia, fornisce maggior ossigeno alle nostre cellule e agli organi, accrescendo il nostro livello di vitalità e la durata della vita. Non a caso gli animali che vivono più a lungo, come tartarughe, pitoni, elefanti, hanno un ritmo di respirazione molto lento. La maggior parte delle persone adulte in occidente ha un respiro corto, toracico, quindi respira in modo scorretto, usando solo una minima parte della propria capacità polmonare. Questo tipo di respirazione priva il corpo di ossigeno e di prana (forza vitale).
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Nell'articolo completo troverai:
- Prana e respiro nello Yoga: il Pranayama
- Respito nasale e sistema nervoso: una relazione da conoscere