Galassie e controllo delle nascite
Redazione - Scienza e Conoscenza - 01/01/2016
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza numero 31.
Diventa sempre più evidente che in cielo sia in atto una sorta di controllo delle nascite stellari. Già nel 2007 nuove osservazioni alle Hawaii e in Cile dell’astronomo Mariska Kriek, con il telescopio Gemini e il Very Large Telescope (VLT), hanno dimostrato che una parte delle galassie pesanti aveva già smesso di formare stelle, quando l'universo era ancora un bambino di circa 3 miliardi di anni.
Questo dimostra che le stelle, assomigliano, nella loro formazione, un po’ alle persone. Crescono rapidamente durante la prima fase della loro esistenza dopo di che si manifesta un controllo stellare delle nascite in gran parte delle galassie. La grande quantità di stelle, circa 10 miliardi, e l'attuale punto basso del tasso di natalità, additano al fatto che la loro formazione deve essere stata molto più alta in passato. Su 36 galassie dell’universo primordiale osservate dai ricercatori non si hanno segni di formazione stellare per una gran parte di esse. Ciò rafforza la massa crescente di prove, che a seguito di un primo boom esplosivo delle nascite, la formazione di nuove stelle nelle galassie pesanti sia fortemente inibita.
In che modo? I buchi neri presenti, non a caso, in tutte le galassie pesanti e ormai sterili, riscalderebbero talmente il gas all’interno della galassia stessa rendendo il “terreno” inabile a formare nuove stelle.
Come in cielo così in terra recita il detto di Ermete Trismegisto… peccato che qui in terra, sullo stesso argomento, si faccia tanto rumore per niente! Ecco spiegato il sospetto per i preservativi? Che siano dei buchi neri?