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Kaosmos: l’abbraccio tra coscienza e scienza


Redazione - Scienza e Conoscenza - 01/01/2016

Tratto da Scienza e Conoscenza n. 28.


Questo il titolo di un video-documenario che gira dal 1995, pubblicamente e solo su ordinazione, in sale di cinema, centri, associazioni… L’impossibilità, per obblighi di copyright d’immagini, a diventare di utilizzo privato, lo rende “lentamente noto”, sebbene sia stato accolto presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino. Scienza e Conoscenza lo presenta ai suoi lettori attraverso l’autore, Tommaso Iorco.

 

(…) e la bellezza trionferà sulla
resistenza del mondo,
la luce di Verità catturerà
a sorpresa la Natura,
una mossa furtiva di Dio
costringerà il cuore alla gioia
e inaspettatamente la terra
diventerà divina.
Sri Aurobindo
Savitri -
libro I, canto 4

Presentando, in breve, il contenuto del video-documentario, a un certo punto ti soffermi sull’attuale transizione. In che modo il film, anticipandola, la mette in scena?
Il video avanza qualche valida ipotesi, con il solo intento di suscitare uno stimolo alla riflessione, sulla crisi planetaria nella quale siamo immersi e, di conseguenza, sul futuro dell'uomo, compreso l'immediato futuro. La prima parte
"l'immensamente grande" si concentra sulle scoperte effettuate dagli astrofisici, la seconda "l'infinitamente piccolo" su quelle della fisica nucleare, mentre la terza "l'incredibilmente complesso" tenta di esplorare il dominio della nostra stessa interiorità e, in ultimo, di gettare uno sguardo sull'eventuale emersione di un essere (umano o postumano che lo si voglia definire) capace di incarnare una coscienza unitaria e gioiosa, a differenza dell'attuale "homo sapiens", la cui limitata coscienza mentale opera per analisi e, di conseguenza, è fatalmente separatrice.
L'attuale transizione potrebbe verosimilmente condurre l’umanità a un ribaltamento di coscienza (questo il vero senso del 2012 per i Maya): da un essere centrato attorno a un'io separato e fortemente limitato, mosso da pulsioni che hanno più a che fare con il rinocefalo che con una intelligenza pienamente evoluta, a un essere finalmente gioioso e consapevole della sua profonda unità con il mondo circostante.
Nel video-documentario si trovano, fra l'altro, tre spezzoni di videointerviste effettuate a personaggi che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente: Ervin Laszlo
scienziato di fama mondiale, collaboratore del premio Nobel Ilja Prigogyne; U.G. acronimo di Uppaluri Gopala, del quale esistono diversi libri anche in italiano; Satprem lo scrittore francese che in gioventù visse la terribile esperienza dei campi di concentramento di Buchenwald e Mauthausen e che, in seguito, divenne il personale confidente di Mère, la compagna spirituale di Sri Aurobindo (come si evince dai tredici volumi de l'Agenda di Mère, Edizioni Mediterranee).

Qual è stata la spinta a creare un video che rappresenta l’interazione tra Scienza e Coscienza, tra l’altro nel 1995, ben prima del fenomeno americano del Bleep?
Quanti hanno avuto l’occasione di assistere a una qualche proiezione del videodocumentario, nel corso di questi ultimi anni, si sono meravigliati per i suoi contenuti, assolutamente in anticipo sui tempi. Il movente che mi spinse alla realizzazione fu, dapprincipio, personale. Mi intrigava il connubio fra scienza e coscienza e, tuttavia, non ero soddisfatto da quanto circolava all’epoca in tal senso. Da un lato, qualche cosiddetto ‘eretico della scienza’ cercava di creare dei collegamenti con la sfera della spiritualità, senza conoscere gran che di quest’ultima (per esperienza diretta, intendo – la sola in grado di fornire una vera comprensione); dall’altro, vi erano gli autori new-age che, animati da un intento magari anche lodevole, creavano delle pseudo-sintesi piuttosto strampalate fra il pensiero positivo allora di moda e una visione deformata e poco veridica delle scoperte scientifiche.
Per questo motivo, non essendo io uno scienziato, mi sono documentato con grande rigore prima di realizzare lo script di Kaosmos, attenendomi alle sole pubblicazioni scientifiche riconosciute dal mondo accademico, per non rischiare di perdermi in fumose congetture. Inoltre, per maggiore sicurezza, prima di iniziare il montaggio, volli far controllare il testo da due amici scienziati, un fisico nucleare e un astrofisico, per essere sicuro che non ci fossero svarioni di sorta.
È soltanto dal punto di vista tecnico che, a causa del recentissimo e considerevole progresso delle immagini digitali, il video risulta leggermente datato. Tuttavia, ho sempre evitato di rimetterci mano, proprio per lasciare intatto il documento originale, dando modo – credo – di apprezzare ancor più il contenuto che, come dicevo, viene riconosciuto all’unanimità essere in anticipo sui tempi.

In che modo, a tuo avviso, quale regista e ricercatore, le nuove scienze possono esserci d’aiuto nell’affrontare il prossimo futuro?
L’applicazione delle nuove scienze potrebbe aiutarci in molte direzioni. Purtroppo, però, mi trovo costretto a utilizzare il condizionale, perché ogni nuova scoperta – in ambito scientifico e, giocoforza, ancor più nelle sue applicazioni tecnologiche, mediche o altro – può sempre essere un’arma a doppio taglio. Infatti, finché non si produce un significativo progresso nella coscienza individuale, che è poi la coscienza di chi fa uso di tali scoperte, finché l’essere umano rimane centrato intorno al proprio ego separato, l’aiuto fornito dalle scienze (vecchie o nuove che siano) non potrà mai rivelarsi pienamente soddisfacente e certamente non risolutivo. Possiamo metterci a predicare più giustizia sociale ma, in definitiva, finché il singolo individuo non arriva a percepire di essere una sola cosa con tutti gli altri esseri, continuerà a cercare di sfruttare e manipolare quanti percepisce ‘altro’ da sé. E nessun moralismo potrà mai effettuare un’inversione di tendenza; la morale non fa che cercare di mettere una ridicola toppa su un vestito completamente lacero. Ecco dunque la necessità di una autentica ricerca spirituale che, tengo a precisare, non ha nulla a che fare con le religioni e con qualunque altra forma di credenza stereotipata. La vera spiritualità è fondata sulla libera ricerca, priva di dogmi e di concezioni prestabilite.

Il video e il suo autore
Il video Kaosmos, è prodotto da Aria Nuova (www.arianuova.org) associazione culturale no-profit, di cui quest’anno ricorre il ventesimo anniversario. Il testo e la regia sono di Tommaso Iorco, fondatore nel 1989 di aria nuova. Quest’ultimo, Poeta e drammaturgo, si esibisce come attore e regista teatrale. La visione del video documentario è pubblica, è possibile solo su prenotazione e accompagnata da una presentazione. Il costo del pacchetto è di 300euro più le spese di chi presenta l’opera.
Tommaso Iorco è anche profondo conoscitore della cultura indoeuropea, ha pubblicato saggi – ricordiamo in particolare il monumentale Dai Veda a Kalki (2003) – e traduzioni, fra le quali spiccano le traduzioni in poesia italiana dell’Opera poetica di Sri Aurobindo. Resta infatti la poesia il veicolo espressivo a lui più connaturato. Quattro le sue raccolte poetiche finora pubblicate, che hanno suscitato l’ammirazione dei maggiori critici letterari viventi (Edoardo Sanguineti e Giorgio Bárberi Squarotti): Amritagni (1996), Alkesti (2001), L’opera della fenice (2004), Dana (2009).

Tratto da Scienza e Conoscenza n. 28.


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